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Gli italiani confermano amare i liquori e gli amari, ma senza esagerare. Il consumo, infatti, è molto diffuso: il 59% della popolazione 18-73 anni li ha consumati in almeno un’occasione negli ultimi 12 mesi. Il consumo è maggiore tra gli uomini (62%), tra i Baby Boomers (66%) e tra chi risiede nel Centro Italia. Sono i risultati dei primi dati della survey sui consumi di spiriti in Italia del nuovo Osservatorio Wine&Spirits di Federvini elaborato da Nomisma Wine Monitor e Mediobanca.

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Quanto ai canali di consumo prevalente, non emergono differenze tra consumi domestici e fuori casa: il 51% dei consumatori italiani ha difatti bevuto amari/liquori dolci soprattutto tra le mura domestiche mentre il restante 49% away from home (il 32% al ristorante/pizzeria e il 17% in winebar). Questi ultimi spendono in media 4,5 euro per un bicchiere di amaro/liquore dolce ordinato fuori casa.

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In merito ai key buying factors, gli amari/liquori dolci da consumare in casa vengono scelti soprattutto in base alla marca (il 28% dei consumatori la indica come primo criterio di scelta) e alle proprietà digestive (18%), mentre prezzo basso, origine e presenza di ingredienti specifici sono i primi driver di scelta solo per una quota minore di user (10%).

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Analizzando le abitudini di consumo emerge innanzitutto come l’82% dei consumatori beve amari/liquori dolci principalmente dopo i pasti come digestivo (89% tra i soli Baby Boomers), mentre solo una quota del 10% (che sale al 14% tra i Millennials) li consuma soprattutto all’aperitivo. Il weekend, indicato dal 67% dei consumatori (78% tra i Millennials) è il momento di consumo preferito.

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A conferma del calo dei consumi sul mercato italiano, il 23% dei consumatori ha dichiarato di aver ridotto negli ultimi 2-3 anni il consumo di amari/liquori dolci fuori casa (in ristoranti, winebar, altri locali), contro un 17% di chi ha riscontrato un aumento e un 60% di chi non ha notato cambiamenti. Il saldo si conferma negativo anche nell’ambito dei consumi fra le mura domestiche: hanno affermato di aver diminuito i consumi il 20% dei consumatori, mentre è del 14% la quota di chi dichiara di aver aumentato le quantità bevute. Interessante è come la quota di chi ha rilevato un aumento dei consumi cresce tra i Millennials, sia in casa (23%) che soprattutto fuori casa (33%).

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Oggetto della survey è stato anche indagare i motivi del mancato consumo tra i non attuali user: oltre la metà (55%) afferma di non aver bevuto liquori dolci/amari nell’ultimo anno perché tali prodotti non incontrano il loro gusto personale. Per il 18% hanno invece una gradazione alcolica troppo alta.

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