Alla data del 28 maggio 2020 negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 48,7 milioni di ettolitri di vino, 4,8 milioni di ettolitri di mosti e 120 mila di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (VNAIF). Rispetto al 31 maggio 2019 è stata osservata una riduzione del 1,9% per i vini, del 7,5% per i mosti e del 18,0% per i VNAIF. In riduzione i dati delle giacenze anche rispetto al 21 maggio 2020: -1,7% per i vini, -2,7% per i mosti e -17,2% per i VNAIF.
Circa il 58% del vino in Italia è fisicamente detenuto nelle regioni del Nord. Nel solo Veneto è presente circa un quarto del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10%) e Verona (9%). Le due predette province detengono più vino (9,4 milioni di ettolitri) rispetto alla Puglia e Sicilia sommate assieme (7,8 milioni di ettolitri).
Il 52,4% del vino detenuto è a DOP, con una prevalenza del rosso (53,6%). Il 26,2% del vino è a IGP, anche in questo caso con prevalenza del rosso (55,9%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,4% del totale. Il restante 20,0% è costituito da altri vini.
Nonostante il gran numero di DO presenti (526), 10 denominazioni costituiscono il 39,7% del totale dei vini a DO presenti; le prime 20 denominazioni rappresentano oltre la metà del totale delle DO (55,9%).
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