"L'Italia nei prossimi cinque anni può aumentare del 50% le esportazioni del settore agroalimentare" e che "può far nascere 50 mila nuove imprese con 100-150 mila nuovi posti di lavoro". Lo spiega al Corriere della Sera il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina.
"I nostri prodotti - spiega - hanno un potenziale incredibile e abbiamo mercati enormi e ancora inesplorati, a partire dalla Cina". "E' vero - ammette -, gli altri sono più agguerriti. Noi abbiamo solo Eataly, che gioca in Champions League, ma bisogna darsi da fare in qualsiasi categoria. Anche per questo le aziende italiane si devono aggregare. E sempre per questo vogliamo lavorare a una serie di incentivi".
"Naturalmente - prosegue il ministro - poi deve essere il Paese intero ad aiutarli. Semplificando la burocrazia, supportando l'internazionalizzazione e sostenendo iniziative come il marchio unico del made in Italy agroalimentare", "dobbiamo avere il coraggio di sperimentare anche su questo tema. Si può pensare a un cosiddetto marchio ombrello, privato e volontario, che si aggiunga ma non sostituisca quelli esistenti.
Nei nuovi mercati il nome Italia lo conoscono benissimo e su quello dobbiamo puntare". "Dovremo lavorare seriamente - aggiunge - sui nuovi accordi commerciali che l'Europa deve trattare: penso agli Stati Uniti, Giappone e India. Per dire, negli ultimi due anni l'India ha alzato del 19% i dazi sui prodotti alimentari".
Ansa 13.04.2014
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