La corte britannica ha scelto anche vini inglesi per la cena di gala in occasione della visita del presidente americano Donald Trump. Una cena abbastanza frugale, con solo tre portate: halibut, agnello e dolce alle fragole. Cinque i vini serviti, due locali, due francesi e un Porto. I vini britannici arrivavano da Windsor e dall’Hampshire (Windsor Great Park 2014 e Hambledon Classic Cuvée Rosé).
In tutto ai 170 ospiti l’altra sera sono stati serviti 1.020 calici.
Non è la prima volta che a pranzi o cene di corte si servono etichette nazionali, del resto Camilla, la moglie del principe Carlo, è presidente dell’Associazione vini della Gran Bretagna.
L’industria del vino britannica - anche grazie ai cambiamenti climatici - è in costante ascesa, sia i fermi che gli spumanti. Oggi Inghilterra e Galles possono contare su più di 2.800 ettari vitati, di cui quasi 350 piantati lo scorso anno, con circa 160 case vinicole. Nel 2018 sono state prodotte 15,6 milioni di bottiglie (erano state poco meno di 6 milioni l’anno prima a causa del maltempo).
Pare che al banchetto reale i vini British siano stati molto apprezzati. Non da Trump, tuttavia, che è notoriamente astemio.
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