La nostra sempre più massiccia dipendenza dagli smartphone ha effetti anche sulla memoria. Non ci serve più ricordare, basta andare sul web a cercare quel che ci serve. Questo vale anche per il mondo del vino e la riconoscibilità dei brand ne risente.
Lo ha messo in luce l’ultimo rapporto di Wine Intelligence nella sua Global Wine Power Brand 2019 che ha evidenziato un “consistente e generalizzato calo dell’indice” rispetto agli anni scorsi. In sostanza i 20mila consumatori testati sui 20 principali mercati mondiali hanno mostrato memoria di un minor numero di marchi rispetto a 10 anni fa, nonostante nel frattempo sia molto aumentata la visibilità e la popolarità dei brand e di pari passo l’interesse dei consumatori verso il mondo del vino.
Quindi per emergere - sostengono gli estensori del rapporto - i marchi di livello devono avere un’immagine solida e distintiva estesa su molteplici mercati.
In cima alla lista l’australiano Yellow Tail (al vertice per il secondo anno consecutivo) seguito dal cileno Casillero del Diablo.
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