È un tedesco 27enne di Colonia il miglior sommelier del mondo. Lo ha decretato ad Anversa l’Asi, Association de la Sommellerie Internationale. Marc Almert, sommelier di Le Pavillon a Zurigo, è prevalso sugli altri due finalisti, la danese Nina Højgaard Jensen ed il lettone Raimonds Tomsons. In totale si sono sfidati 65 professionisti provenienti da 63 diversi Paesi, tra cui ovviamente anche l’Italia, rappresentata dal viareggino Daniele Arcangeli, attualmente sommelier al The Fat Duck Group.
Almert ha vinto grazie a una prova ineccepibile che si è svolta su più livelli. Trele principali aree di esame e confronto: servizio, degustazione, teoria. Ma i giurati hanno tenuto conto anche della capacità di relazione e proprietà di linguaggio.
Nei sette test finali ci sono state anche degustazioni alla cieca (di vino e spiriti) e abbinamenti con i piatti di un menù che poteva essere visionato per non più di un minuto.
Inoltre ai tre finalisti è stato richiesto di individuare il vitigno dominante per 24 vini di cui vedevano solo nome e produttore.
Almert ha confidato che i test più ardui per lui sono stati la teoria e le degustazioni alla cieca di spiriti. E che è stato molto aiutato dalla pratica teatrale nell’affrontare le varie prove.
In complesso si è notato un abbassamento dell’età dei contendenti e una maggior presenza di sommelier donne.
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