Dazi Usa al 30% sulle importazioni europee: una misura gravissima e ingiustificata, che colpisce un sistema economico integrato
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Gli Stati Uniti rappresentano da anni un mercato strategico per l’export italiano, in particolare per i nostri prodotti di eccellenza, che hanno saputo conquistare la fiducia dei consumatori americani e contribuire in modo significativo alla crescita economica sia nazionale che transatlantica. L’introduzione di un dazio di questa entità metterebbe seriamente a rischio la competitività delle imprese italiane, con pesanti ricadute anche sulle controparti statunitensi.
“L’imposizione di un dazio generalizzato del 30% colpisce in modo indiscriminato settori ad alto valore aggiunto, come il nostro - dichiara Giacomo Ponti, Presidente di Federvini -. È una misura gravissima e ingiustificata, che penalizza non solo i produttori europei, ma anche gli operatori economici americani che fanno parte integrante della nostra filiera commerciale.”
Federvini osserva come le relazioni economiche tra Unione europea e Stati Uniti siano profondamente interconnesse, in particolare nei settori legati all’agroalimentare, alla distribuzione e alla ristorazione. Misure unilaterali come questa, adottate senza consultazione o confronto, compromettono il principio di reciprocità su cui si basa il commercio internazionale e rischiano di produrre conseguenze durature e dannose da entrambe le parti.
Negli Stati Uniti, il sistema distributivo a tre livelli – importazione, distribuzione e vendita – genera valore aggiunto anche grazie alla presenza dei prodotti europei. Per ogni dollaro speso in beni europei di qualità, si attivano fino a 4,50 dollari nell’economia americana, tra occupazione, fiscalità e crescita del comparto horeca.
“Non si tratta solo di proteggere il nostro export - prosegue Ponti - ma di tutelare un interesse economico comune. Le nostre eccellenze sono parte di un ecosistema economico e culturale condiviso: ostacolarne l’accesso al mercato statunitense significa danneggiare anche le filiere e i lavoratori americani che, da anni, ne sono parte attiva.”
Federvini accoglie con convinzione l’impostazione costruttiva espressa dalle istituzioni europee, che hanno riaffermato la centralità del dialogo transatlantico e la necessità di tutelare gli interessi comuni nel rispetto delle regole internazionali.
“È fondamentale - afferma la Federazione - che l’Europa si presenti con una voce unita e determinata per tutelare le proprie filiere strategiche e gli operatori economici colpiti da scelte unilaterali e sproporzionate.”
La Federazione chiede una risposta immediata, chiara e coordinata da parte delle istituzioni italiane ed europee, con l’obiettivo di riaprire il confronto a livello bilaterale e multilaterale, nel pieno rispetto delle regole del commercio e della cooperazione internazionale.
“È in gioco la sopravvivenza di migliaia di imprese e la stabilità di un ecosistema virtuoso che ha generato valore e occupazione su entrambe le sponde dell’Atlantico. Occorre agire subito, con spirito costruttivo, visione strategica e una voce europea forte e coesa.”
Federvini continuerà a operare in stretto contatto con le autorità italiane, le istituzioni europee e i partner internazionali, per contribuire a una soluzione equa, sostenibile e coerente con i principi che hanno ispirato fino a oggi la relazione tra Europa e Stati Uniti.
Ecco il testo integrale della lettera degli Usa alla Ue:
è per me un grande onore inviarLe questa lettera, in quanto dimostra la forza e l'impegno delle nostre relazioni commerciali e il fatto che gli Stati Uniti d'America abbiano accettato di continuare a collaborare con l'Unione Europea, nonostante uno dei nostri maggiori deficit commerciali con Lei.
Ciononostante, abbiamo deciso di andare avanti, ma solo con un COMMERCIO più equilibrato ed equo. Pertanto, La invitiamo a partecipare alla straordinaria economia degli Stati Uniti, di gran lunga il mercato numero uno al mondo. Abbiamo avuto anni per discutere delle nostre relazioni commerciali con l'Unione Europea e abbiamo concluso che dobbiamo abbandonare questi deficit commerciali a lungo termine, ampi e persistenti, generati dalle Sue politiche tariffarie e non tariffarie e dalle Sue barriere commerciali.
Le nostre relazioni sono state, purtroppo, tutt'altro che reciproche. A partire dal 1 agosto 2025, applicheremo all'Unione Europea una tariffa di solo il 30% sui prodotti UE spediti negli Stati Uniti, distinta da tutte le tariffe settoriali. Le merci trasbordate per eludere una tariffa doganale più elevata saranno soggette a tale tariffa doganale più elevata. Vi preghiamo di comprendere che il 30% è di gran lunga inferiore a quanto necessario per eliminare il divario di deficit commerciale che abbiamo con l'UE. Come sapete, non ci saranno tariffe doganali se l'Unione Europea, o le aziende all'interno dell'UE, decidessero di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le autorizzazioni rapidamente, professionalmente e regolarmente - in altre parole, nel giro di poche settimane.
L'Unione Europea consentirà un accesso completo e aperto al mercato degli Stati Uniti, senza che ci vengano addebitate tariffe doganali, nel tentativo di ridurre l'elevato deficit commerciale. Se per qualsiasi motivo decidete di aumentare le vostre tariffe e di reagire, l'importo, qualunque sia l'aumento scelto, verrà aggiunto al 30% che applichiamo.
Vi preghiamo di comprendere che queste tariffe sono necessarie per correggere i molti anni di politiche tariffarie e non tariffarie e barriere commerciali dell'Unione Europea che causano gli ingenti e insostenibili deficit commerciali a carico degli Stati Uniti. Questo deficit rappresenta una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale!
Non vediamo l'ora di collaborare con voi come vostro partner commerciale per molti anni a venire. Se desiderate aprire i vostri mercati commerciali, finora chiusi, agli Stati Uniti ed eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali, potremmo valutare una modifica a questa lettera. Queste tariffe potrebbero essere modificate, al rialzo o al ribasso, a seconda del nostro rapporto con il vostro Paese. Non rimarrete mai delusi dagli Stati Uniti d'America. Grazie per l'attenzione alla materia. Con i migliori auguri, Donald J. Trump"