Con il provvedimento ColtivaItalia il Governo mette in campo un miliardo per l'agricoltura. Il Consiglio dei ministri ha approvato con urgenza il ddl collegato alla legge di Bilancio che destina all'agricoltura un ulteriore miliardo di euro, in aggiunta agli 11 già stanziati per il settore.
Lo stanziamento complessivo di un miliardo di euro copre il periodo 2026-2028 e mira a rafforzare l'autonomia produttiva dell'agricoltura italiana, sostenendo in modo strutturale i settori chiave e valorizzando le filiere agroalimentari del Paese.
Tra le altre misure sono previsti 150 milioni per facilitare l'accesso al credito alle imprenditrici e ai giovani imprenditori agricoli tra i 18 e i 41 anni. Ismea metterà a bando 8.417 ettari che potranno essere assegnati in comodato d'uso gratuito per 10 anni a persone tra i 18 e i 41 anni, con la possibilità di riscatto al 50% del valore iniziale al termine del contratto. A Ricerca e innovazione sono destinati 13, 5 milioni di euro, anche per rafforzare la digitalizzazione. Il Crea assumerà 45 nuove unità di personale dedicate alla ricerca. Inoltre Agea si trasformerà in Ageait.
Poi il capitolo semplificazione: le istruttorie dei Centri autorizzati di assistenza agricola (Caa) diventeranno immediatamente esecutive per le pratiche prive di valutazioni discrezionali.
"Questo intervento - ha detto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida - permette nella fase attuale, in cui l'Europa fa scelte che segnano un passo indietro rispetto ai trattati fondativi, di andare avanti avendo una direzione. La proposta finanziaria che la Commissione ci propone, nonostante il lavoro di Fitto che ringrazio, non è all'altezza dei tempi e delle sfide future. L'agricoltura italiana però nel 2024 è stata la prima per valore aggiunto e per crescita del reddito degli agricoltori, e con Coltivaitalia guarda avanti e semina per raccogliere nel futuro. Gli esiti e i frutti di questo provvedimento saranno importanti e li vedremo perché sosteniamo le filiere, il ricambio generazionale e la ricerca. Non lo facciamo per raccogliere consenso ma per garantire alle future generazioni scelta, cibo di qualità e benessere".
Photo credit: ministero Agricoltura