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Un incontro urgente con il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Centinaio. Lo chiedono tutti i protagonisti della filiera del vino con una lettera firmata dai presidenti delle organizzazioni (Confagricoltura, CIA, ACI agroalimentare, Federvini, Unione Italiana Vini, Federdoc, Assoenologi), per condividere le sfide e discutere delle impellenze che il mondo del vino italiano si troverà ad affrontare nei prossimi mesi.

Un’occasione per confrontarsi e portare sul tavolo istituzionale le priorità d’azione che la filiera del vino ritiene necessarie e a questo punto irrevocabili. Un incontro che negli auspici delle organizzazioni dovrà dare il via ad un dialogo costante e proficuo con il nuovo governo.

Attuazione veloce del Testo Unico 

Le urgenze maggiormente sentite e non più prorogabili per il mondo del vino italiano riguardano principalmente i decreti di attuazione del Testo Unico, provvedimenti necessari per implementare le semplificazioni e innovazioni introdotte dalla legge quadro entrata in vigore nel 2017. La filiera, in particolare, chiede che quest’armonizzazione legislativa sia messa all’ordine del giorno dei lavori del Ministero, soprattutto per via degli effetti che questo insieme di provvedimenti può avere in materia di controlli e certificazione delle DOP/IGP, di anticontraffazione e di schedario viticolo.

Nomine al Comitato Vini

Un altro aspetto cruciale e prioritario per le organizzazioni riguarda la nomina da parte del Ministro del nuovo Comitato Nazionale dei Vini DOP/IGP. Questo organo è infatti indispensabile sia per approvare le modifiche dei disciplinari delle denominazioni e delle indicazioni geografiche sia per riconoscerne di nuove. Atti, questi, spesso decisivi per modulare la produzione nazionale in funzione delle richieste di un mercato in continua evoluzione che richiede un sempre più rapido adeguamento delle leggi e delle discipline per continuare ad essere competitivi a livello internazionale. Ad oggi - sottolinea il direttore generale di Federvini Ottavio Cagiano de Azevedo - non essendo state attivate le procedure di salvaguardia sono più di cinquanta le richieste giacenti di modifica dei disciplinari. Non si possono discutere le richieste di nuovi disciplinari o semplicemente delle modifiche, i tempi tecnici di discussione (incluso un decreto) non consentono di mettere in atto le modifiche per la prossima campagna vendemmiale che inizierà il 1° agosto 2018. Le richieste di intervento riguardano anche grosse denominazioni, come il Chianti. 

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