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L’Oiv (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) nei giorni scorsi ha tenuto una riunione con l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) a Ginevra per discutere "il ruolo del vino nelle politiche riguardanti le bevande alcoliche" e al fine di distinguerlo da altre bevande industriali o prodotti del tabacco in termini di rischio di consumo dannoso.

A dicembre, la commissione BECA (Commissione speciale sulla lotta contro il cancro del Parlamento europeo) ha approvato un rapporto in cui si afferma che non esiste un livello di consumo di alcol sicuro per la salute. Il 14 febbraio prossimo il Parlamento europeo è chiamato a votare l’adozione del rapporto, che potrebbe raccomandare l’inserimento delle avvertenze sanitarie in etichetta. In tal modo il vino, insieme ad altre bevande alcoliche, potrebbe essere considerato potenzialmente cancerogeno, così come avviene per il tabacco.Tuttavia, l’Oiv ha sempre incoraggiato il consumo responsabile e ha pubblicato numerose ricerche sugli effetti del consumo moderato di vino sulla salute.

"Pertanto, e visti gli obiettivi comuni - sostiene Oiv - sebbene in diversi ambiti specifici, la cooperazione tra le due organizzazioni è essenziale e bisogna incoraggiare uno spazio partecipativo totalmente trasparente".

Come noto, l'Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe adottare "una strategia globale per ridurre l'uso dannoso dell'alcol" nel maggio di quest'anno. Nella bozza del piano, tra le "azioni proposte" non c'è solo "l'attuazione di politiche di prezzi minimi e di tassazione", ma anche "lo sviluppo e l'attuazione di etichette di avvertimento" per le bevande.

Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del Comité Européen des Enterprises Vins (CEEV), ha messo in guardia sugli effetti per il settore di nuove misure restrittive. Tra queste, oltre alle avvertenze sanitarie, ci sono restrizioni sulla pubblicità e la vendita al dettaglio, così come la riduzione o eliminazione del sostegno comunitario per le aziende vinicole.

Sánchez Recarte ha anche sottolineato che sia l'OMS che l'UE stanno facendo riferimento ad uno studio del 2018 come base delle loro affermazioni secondo le quali non c'è consumo di alcol senza rischi per la salute, Si tratta del cosiddetto "Global Burden of Diseases" (GBD), pubblicato da The Lancet nel 2018.

La conclusioni dello studio tuttavia contraddicono molte altre ricerche in cui si dimostra che il bere moderato è associato con un'aspettativa di vita più sana e più lunga e minori eventi cardiovascolari.

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