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Nella seduta dell’Aula di giovedì 6 febbraio, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha risposto all’interrogazione  3-01351 della sen. Bernini (FI) sugli impatti negativi dei nuovi dazi statunitensi sul settore agroalimentare. Il Presidente Conte ha informato che, sebbene l'Italia sia il Paese europeo meno colpito dai dazi statunitensi, comparti d'eccellenza hanno subito danni e il Governo ha assunto iniziative politiche e diplomatiche per rimuovere ostacoli agli scambi

Qui il resoconto di seduta.

Questo invece il testo della risposta

CONTEpresidente del Consiglio dei ministri. Come è noto e com'è riportato dagli stessi interroganti, i dazi imposti dall'amministrazione americana sono indirizzati contro l'Unione europea nel suo insieme, colpendo tutti i Paesi dell'Unione e non solo purtroppo i membri del consorzio Airbus (Regno Unito, Francia, Spagna e Germania), anche se questi ultimi hanno subito le conseguenze maggiori.

L'Italia, pur essendo stato un Paese meno colpito rispetto ai Paesi che sono partecipi del consorzio, ha tuttavia subito danni ingenti, in particolare in alcuni settori di eccellenza del nostro export, come l'agroalimentare. La nostra azione è stata immediata, anzi direi preventiva, perché è stata condotta a più livelli e sul piano bilaterale, in Europa, con iniziative concrete a sostegno delle nostre imprese.

Continueremo a lavorare per difendere e promuovere gli interessi commerciali italiani, tenendo presente che gli Stati Uniti hanno già avviato le procedure per la possibile revisione della lista dei dazi Airbus (quella che in gergo tecnico chiamano carousel), nella consapevolezza che l'export e il made in Italy siano linfa vitale per la nostra economia.

La questione dei dazi ha sempre occupato un posto di rilievo in tutte le nostre consultazioni ad altissimo livello con gli Stati Uniti. Ricordo la visita del presidente Mattarella a Washington a metà ottobre del 2019; ricordo il mio colloquio con il presidente Trump in occasione del summit della NATO ai primi di dicembre dello scorso anno. Ricordo, ancora, il mio colloquio col vice presidente Pence qualche giorno fa a Roma; le visite del ministro Di Maio a Washington e a Roma del segretario di Stato Pompeo, che ho rincontrato anche in occasione della Conferenza di Berlino. In tutte queste occasioni abbiamo sempre, in modo coeso e costante, insistito richiamando l'attenzione degli Stati Uniti sulla specifica posizione dell'Italia, ma anche in senso più generale e strategico sull'interesse nostro, dell'Europa e degli stessi Stati Uniti, a evitare un'escalation commerciale di cui potrebbero avvantaggiarsi solo i nostri competitor internazionali.

Dobbiamo, al contrario, operare perché si sviluppi tra Washington e Bruxelles un'agenda positiva in materia economica e commerciale e, in parallelo, vi posso assicurare che stiamo in tutti i modi e con varie forme sostenendo la nuova Commissione europea nella ricerca di una soluzione negoziale con gli Stati Uniti. Tale argomento è stato anche al centro dei colloqui l'altro giorno con il presidente del Consiglio Charles Michel e con il presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Anche in considerazione della disputa parallela, non meno importante, ma comunque incidente, presso il WTO sui sussidi USA alla Boeing, la cui sentenza di arbitrato potrebbe a sua volta consentire all'Unione europea di applicare dazi nei confronti dell'industria aeronautica americana, ho espresso alle massime istituzioni dell'Unione europea il sostegno determinato del nostro Governo perché possano lavorare e favorire un negoziato costruttivo, anche in vista della prossima missione a Washington, di cui sarà capofila il presidente Ursula von der Leyen. 

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