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Il primo è Gaja, al 26mo posto. Salito di trenta posizioni rispetto al 2017. Seguito da Sassiccaia al 29° posto. Sono gli unici due vini italiani presenti nella classifica dei Top 50 stilata da Liv-Ex, il sito britannico che segue le quotazioni mondiali delle grandi etichette.

La lista di quest’anno vede un arretramento dalle prime posizioni dei Bordeaux a favore della Borgogna, degli Champagne e dei vini italiani e americani.

Nella seconda lista, quella dal 51° al 100° posto sono otto gli italiani segnalati: Ornellaia, Bruno Giacosa, Tignanello, Masseto, Solaia, Produttori Barbaresco, Luciano Sandrone e Tua Rita. Toscana e Piemonte sugli scudi.

Liv-Ex segnala chili mercato del “fine wine” si è allargato: quest’anno il numero dei vini trattati è salito da 4mila a 5700 e i marchi considerati sono passati da 220 a 248. Nel complesso - commenta il sito britannico - la Borgogna continua ad essere la “star of the show” con la presenza di 29 marchi, cinque in più dello scorso anno. E 14 di questi sono nella lista dei primi 20: un primato innegabile.

La palma d’oro quest’anno spetta a Domaine e Maison Leroy, di cui si era peraltro ventilata una cessione al colosso del lusso LVMH.

Delusione invece per i Bordeaux che nella lista dei Top 100 vedono solo 45 marchi rispetto ai 53 del 2017.

Liv-Ex usa quattro criteri per determinare la posizione nella lista dei powerful wines: la performance dei prezzi anno su anno; il valore e i volumi trattati sulla piattaforma Liv-Ex; il numero dei diversi vini e delle annate trattate; il prezzo medio. Che, ad esempio nel caso di Gaja era pari a 932 sterline.

Nella Top 100 ci sono stati 22 nuovi ingressi quest’anno. Quattro di questi italiani, tre piemontesi e un toscano. L’ingresso più clamoroso è proprio Leroy, assurto al vertice (anche grazie al fatto che quest’anno sono stati unificati nel giudizio Domaines e Maisons). Tra i newcomers anche due Champagne, Pol Roger e Perrier Jouet (il primo ha beneficiato della ottima performance della sua cuvée più prestigiosa dedicata a Sir Winston Churchill).

Grandissimo salto in avanti per Bruno Giacosa, salito dal 132° al 56° posto, con un aumento medio dei prezzi del 17%. Produttori Barbaresco sono saliti quasi del 31% mentre Luciano Sandrone, al 95° posto ha avuto un incremento del 18%.

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