La Georgia, spesso definita la culla del vino con una storia di produzione vinicola lunga 8.000 anni, sta lasciando il segno anche oggi sulla scena mondiale. All'International Wine and Spirit Competition (IWSC) del 2025, il Paese si è aggiudicato tre medaglie d'oro e 17 d'argento, grazie ai suoi orange wines di alta qualità e ai suoi rossi autoctoni distintivi.
La Georgia ha ribadito il suo dominio nella categoria degli orange winesi, vincendo cinque delle 13 medaglie assegnate in tutto il mondo, tra cui due d'oro. Il successo riflette la sua secolare maestria nella produzione di vini bianchi a contatto con le bucce, fermentati in recipienti di argilla interrati noti come qvevri. Anche se paesi come Francia, Giappone, Ucraina, Stati Uniti e Regno Unito hanno portato a casa delle medaglie, la Georgia rimane il punto di riferimento per l'autenticità e la qualità in questa categoria in crescita a livello globale.
Anche le varietà autoctone della Georgia hanno ottenuto riconoscimenti, soprattutto il vitigno rosso di punta, il Saperavi. Vitigno teinturier con buccia e polpa pigmentate, il Saperavi produce vini dal colore intenso e robusti con un notevole potenziale di invecchiamento.
Il successo della Georgia all'IWSC dimostra come un'antica tradizione vinicola possa prosperare in un contesto moderno. Che si tratti di vini orange dalle tonalità ambrate o di rossi corposi ottenuti da uve autoctone.
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