La Champagne rischia di registrare il raccolto più ridotto degli ultimi 40 anni. Colpa delle condizioni meteorologiche degli ultimi mesi descritte come “difficili” dal Comité Champagne: la regione ha subito un primo periodo di gelate di dodici giorni ad aprile a cui sono poi seguite piogge persistenti mentre il clima si è riscaldato durante la primavera e l'inizio dell'estate, creando le condizioni ideali per la diffusione del fungo della peronospora nelle viti, che ha anche causato un calo delle rese.
A ridurre ulteriormente la quantità di uva raccolta quest'anno - rileva The Drinks Business - sono state le grandinate localizzate, che hanno colpito 500 ettari dei circa 33.000 totali dell’area, spazzando via il 100% del raccolto in 250 ettari.
Nel complesso si preannuncia una perdita di resa di quasi il 60%. Si deve tornare al 1981 per trovare una resa inferiore nella regione.
La quantità di Champagne prodotta quest'anno non risentirà comunque gravemente delle basse rese, in quanto la regione può attingere alle sue ampie scorte di vino detenute in riserva.
La vendemmia si concluderà il 27 settembre.
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