Uno storico produttore di sake a Fukushima, in Giappone, ha utilizzato l'intelligenza artificiale per individuare il perfetto abbinamento con il sushi e creare sake che si integrano con i sapori di diverse specie di pesce. Utilizzando un sensore di gusto sviluppato da una società di ricerca con sede a Tokyo che mappa i sapori salati, umami, dolci, amari e acidi di un piatto/ingrediente, la distilleria ha iniziato a esplorare le possibili applicazioni del suo sake già nel 2020. In seguito a test approfonditi sui consumatori, ora ritiene di aver trovato la formula per decifrare come "dialogano" i sapori e come preparare un sake adatto.
Nel corso dell'anno prossimo, l'azienda distribuirà otto diversi sake, ciascuno adattato al sapore di diversi pesci, dalla rana pescatrice al branzino.
L'idea potrebbe prendere piede anche altrove in Giappone, vista la popolarità del pescato nel Paese. Si stima che nel 2020 il giapponese medio abbia consumato 23,4 kg di pesce e frutti di mare e circa quattro litri di sake raffinato.
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