Il Consorzio di Tutela Vini Collio continua il suo percorso all’insegna della sostenibilità ambientale: aumentano le aziende del territorio che richiedono la certificazione del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (Sqnpi).
Un percorso che il Consorzio di Tutela Vini Collio ha iniziato già nel 2021, diventando Operatore Associato per l’ottenimento del Marchio Sqnp e ponendosi l’obiettivo di valorizzare quello che, nella mezzaluna italiana del vino, è da tempo prassi: la cura di una produzione vitivinicola sviluppata all’insegna dell'attenzione verso il territorio e, conseguentemente, del suo ecosistema. Il Consorzio, nel ruolo di Operatore Associato, funge da organo di veicolazione delle domande di ottenimento della Certificazione, raccogliendo le richieste delle aziende e riportandole all’ente del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (Sqnpi).
In questi primi mesi del 2022, il Consorzio ha denotato un aumento delle aziende che si sono aggiunte al già folto gruppo di cantine richiedenti, le quali hanno ottenuto la certificazione per l’anno 2021. “Un segno molto positivo e che ci comunica come, all’interno del nostro territorio, le pratiche vitivinicole siano portate avanti tenendo come punto di riferimento costante la sostenibilità ambientale. – riferisce David Buzzinelli, presidente del Consorzio di Tutela Vini Collio –. Ottenere questa certificazione significherebbe, per noi e per le molte aziende coinvolte, avere riconosciute ufficialmente le buone pratiche che le aziende mettono in campo nel loro operato di tutti i giorni, a partire dal vigneto fino ad arrivare alla cantina. Significa segnare un ulteriore passo verso un domani più sostenibile”.
Il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata si occupa di tutelare il rispetto, da parte delle aziende che hanno ottenuto la certificazione, di un Disciplinare di Produzione che ha come punti fermi i seguenti obiettivi: il miglioramento della sicurezza igienico-sanitaria e della qualità delle produzioni; la tutela dell’ambiente; l’innalzamento del livello di sicurezza e della professionalità degli operatori.
L’ottica perseguita è quella della “produzione integrata”, ovvero un sistema di produzione che riduce al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e punta a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici.
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