Alla data del 15 luglio 2020 negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 43,3 milioni di ettolitri di vino, 3,9 milioni di ettolitri di mosti e 42 mila ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (VNAIF). Rispetto al 15 luglio 2019 si osserva una riduzione del 2,4% per i vini, del 7,3% per i mosti e del 64,3% per i VNAIF (Tabella 7). In riduzione i dati delle giacenze anche rispetto all’8 luglio 2020: -2,0% per i vini, -4,1% per i mosti e -13,9% per i VNAIF.
Circa il 58% del vino in Italia è fisicamente detenuto nelle regioni del Nord. Nel solo Veneto è presente circa un quarto del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Verona (9,5%) e Treviso (9,4%). Le due predette province detengono più vino (8,2 milioni di ettolitri) rispetto alla Puglia e Sicilia sommate assieme (6,6 milioni di ettolitri).
Il 52,6% del vino detenuto è a DOP, con una prevalenza del rosso (56,0%). Il 25,9% del vino è a IGP, anche in questo caso con prevalenza del rosso (57,1%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,5% del totale. Il restante 20,0% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di DO presenti (526), 10 denominazioni costituiscono il 38,8% del totale dei vini a DO presenti; le prime 20 denominazioni rappresentano oltre la metà del totale delle DO (55,6%).
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