Il Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Doc Prosecco ha approvato la formalizzazione di una richiesta, alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, tesa ad equiparare - a precise condizioni, e in vista di potenziali futuri attingimenti - le superfici di Glera ottenute da estirpo e reimpianto di vigneti già esistenti al 31 luglio 2018, alle superfici di Glera a terra a quella stessa data.
“Con questa richiesta – spiega Stefano Zanette, presidente del Consorzio – non si andrà ad incrementare il potenziale viticolo delle nove province della nostra Do. Quello che vogliamo scongiurare, infatti, diversamente da quanto sostenuto in questi giorni da alcuni, è l’incremento delle superfici vitate destinate alla produzione di Prosecco Doc a scapito di altre colture.”
L’intento del Consorzio, prosegue il presidente in una nota stampa, è quello di assicurare alla denominazione una crescita ordinata e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale. In questa fase, tale opportunità verrà concessa con un tetto massimo di un ettaro ad azienda, perpetuando il modello socio-economico sul quale poggia il successo della denominazione.
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