L’Uruguay ha notificato al WTO, dopo l’entrata in vigore dello scorso 1° marzo, un provvedimento che introduce l’obbligo di un certificato di analisi per i vini importati che attesti l’assenza di acqua esogena.
Il metodo di analisi che deve essere utilizzato è quello riconosciuto dall’OIV che permette la determinazione del rapporto isotopico 18O/16O dell’acqua nel vino e nel mosto dopo il raggiungimento dell’equilibrio con CO2, utilizzando la spettrometria di massa isotopica. Tale obbligo riguarda solo i vini provenienti da questi paesi dove è ammesso l’uso dell’acqua esogena.
Immediata la replica dell’associazione europea Comité Vins la quale ha ricordato come l’aggiunta di acqua sia una pratica enologica vietata dal Regolamento europeo 1308/2013.
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