Corsa ad ostacoli per i dazi Usa. Nell’ultimo weekend di agosto è arrivata la notizia che la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha confermato l'illegittimità delle procedure che hanno portato all'imposizione dei dazi, come già sostenuto nella sentenza di primo grado a fine maggio, a seguito di un ricorso contro le tariffe presentato da diverse realtà di 12 Stati americani, tra cui, dal mondo del vino, la società Vos Selectionsdi Victor Schwartz. La Corte dopo il primo ricorso della Casa Bianca ha ribadito che l’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa, la legge che consente tra l'altro di applicare dazi e tariffe) “non conferisce al Presidente l’autorità di imporre tariffe così ampie", riaffermando che il potere tariffario appartiene al Congresso. A spiegarlo, tra gli altri, la Us Wine Trade Alliance. La corte ha però anche sospeso temporaneamente gli effetti della sua sentenza fino a metà ottobre, il che significa che le tariffe rimangono in vigore, mentre l’amministrazione farà appello. L’amministrazione ha già chiarito che intende chiedere un riesame da parte della Corte Suprema. Se la Corte accetterà di esaminare il caso questo autunno - aggiunge la Uswta - le discussioni si terrebbero probabilmente all’inizio del prossimo anno, con una decisione attesa entro la tarda primavera o l’estate del 2026.
Sul proprio sito Vos Selections spiega così la sua presa di posizione: “Abbiamo trascorso quasi quarant’anni a costruire un’azienda basata sulle relazioni, con i piccoli produttori di tutto il mondo, con i nostri clienti e con la nostra comunità. Importiamo vini e distillati che non possono essere replicati altrove perché sono profondamente legati alla terra, alla cultura e alle persone che li producono. Ora, i dazi radicali minacciano di smantellare quell’ecosistema. Queste nuove tasse, imposte senza l’approvazione del Congresso, mettono a repentaglio non solo la nostra attività, ma anche i mezzi di sussistenza delle famiglie di agricoltori che rappresentiamo e l’accesso dei consumatori americani a prodotti diversi e autentici. Crediamo nel libero mercato, nel processo equo e nel prendere posizione quando qualcosa non va. Ecco perché abbiamo aderito a una sfida legale contro queste tariffe. Non si tratta di politica. Si tratta di principi e di preservare l’integrità di un’azienda costruita sulla lealtà, la fiducia e l’importazione senza paura”.
fonte: Winenews
foto: Victor Owen Schwartz, fondatore Vos Selection (ph: Facebook/Vos Selection)