Il Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio ha annunciato che l’Italia non ratificherà il trattato di libero scambio con il Canada (CETA) “perché tutela solo una piccola parte dei prodotti Dop e Igp”.
Il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) è entrato in vigore in maniera provvisoria lo scorso 21 settembre 2017 e attualmente deve essere ratificato da tutti e 28 gli Stati membri.
Se l’Italia si fermasse alla “non ratifica” il Trattato continuerebbe però a restare in piedi, anche se non per le parti di competenza nazionale in Italia. Se invece il Parlamento lo bocciasse con un voto esplicito allora il CETA potrebbe cadere.
L’accordo contiene importanti miglioramenti nei rapporti commerciali con il Canada, in particolare nell’alleggerimento dei dazi e nella rimozione di ostacoli all’esportazione per i vini e le bevande spiritose.
Il Canada è un mercato promettente dove ci sono ampi margini di miglioramento: nel 2017 è stata la quinta destinazione in valore per vini e mosti; nello stesso anno le bevande spiritose hanno registrato andamenti in valore con una crescita dell’11%, mentre gli aceti esportano per un valore pari a 12 milioni di Euro.
Si apre dunque uno scenario di incertezza, ove si andasse verso quella direzione, i settori rappresentati dalla Federazione potrebbero perdere un’occasione importante.
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