Il 21 marzo scorso il Senato francese ha respinto a larga maggioranza l'accordo commerciale tra l'Ue e il Canada, applicato provvisoriamente dal 2017, a causa dei potenziali impatti sull'agricoltura francese. Questo risultato allontana la possibilità di ratifica da parte di Bruxelles.
Il CETA è stato firmato nel 2016, ma prima della piena attuazione, il testo dell'accordo deve essere ratificato dai parlamenti del Canada e di tutti gli Stati dell'Unione europea. L'applicazione provvisoria dell'accordo, che riguarda oltre il 90% delle sue disposizioni, è avvenuta il 21 settembre 2017.
Nonostante l'accordo sia stato votato nel 2019 dall'Assemblea nazionale, da allora il governo francese si era rifiutato di consentire alla Camera alta di votare, condizione necessaria affinché la Francia possa convalidare formalmente l'accordo.
Il rifiuto francese ha gettato incertezza sul futuro della ratifica Ue. Mentre l'aspetto puramente commerciale è in vigore dal 2017 - la maggior parte delle tariffe è scomparsa - la Commissione deve ancora ottenere l'approvazione di tutti i 27 Stati membri affinché il CETA sia pienamente ratificato. Solo17 Stati membri dell'Ue hanno già dato la loro approvazione, gli altri erano in attesa. Solo Cipro ha rifiutato la ratifica.
La Commissione europea sta ora cercando di comunicare i benefici del CETA. Pertanto ha chiesto contributi attraverso un invito a presentare commenti su una piattaforma designata entro il 12 aprile.
Va ricordato che il CETA si è rivelato particolarmente vantaggioso per il settore vitivinicolo europeo. I produttori di vino europei hanno migliorato la loro posizione nelle esportazioni verso il Canada, rappresentando il 58% delle importazioni di vino nel 2021, rispetto al 52% del 2016. Dal 2017 al 2021 le importazioni di vino dell'Ue in Canada sono cresciute del 26%, ovvero una media del 5,2% all'anno, superando in modo significativo le importazioni da altri Paesi produttori come Stati Uniti (17%), Australia (-14%) e Nuova Zelanda (1%).
Per quanto riguarda la ratifica del CETA, resta da vedere se la Francia notificherà alla Commissione la bocciatura dell'accordo da parte dell'Assemblea nazionale. Quando il CETA è stato firmato, è stato specificato che in caso di notifica di rifiuto da parte di uno Stato membro, l'applicazione provvisoria avrebbe dovuto essere interrotta. Il Ceev, Comité Européen des Entreprises Vins ha espresso il proprio concerno sulla questione.
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