Quali sono le concrete differenze tra il processo di certificazione made in Italy e quello delle più importanti denominazioni europee? Se ne è parlato durante il convegno Certificare il vino: Italia ed Europa a confronto, organizzato da Asso-Odc all’interno dello spazio Masaf nel corso dell’edizione 2023 di Vinitaly.
Asso-Odc, l’Associazione degli Organismi di Certificazione del Vino, costituita dai più importanti enti italiani del settore (Agroqualità Spa, Ceviq, Parco3A - PTA, Siquria Spa, Tca, Triveneta Certificazioni, Valoritalia, che nel complesso certificano il 95% della produzione italiana Dop e Igp), ha voluto in questo modo far luce sul sistema certificazione Italia, senza dubbio il più avanzato al mondo.
Nel corso del convegno Giuseppina Amodio, direttrice tecnico Valoritalia, Enrico De Micheli, amministratore delegato Agroqualità, e Fabio Modi, direttore Tca, hanno ripercorso passo per passo il lavoro enorme svolto degli organismi di controllo nel corso del processo di certificazione, composto da organizzazione capillare e sofisticata gestione tecnica e informatica. Nel percorso dal campo allo scaffale, ogni tassello è collegato strettamente al successivo: va segnalato ogni singolo mutamento, dalla diminuzione della giacenza a una particolare lavorazione.
Nel 2022, Asso-Odc ha certificato nel complesso 211 Doc, 159 Docg e 104 Igt, per un totale di 15mila verifiche, di cui 7.450 in campo e 7.620 in cantina. L’insieme degli organismi di certificazione ha certificato 2.520.000.000 bottiglie, per una produzione totale certificata di 1.6000.000 ettolitri, gestendo 1.800.000.000 contrassegni. I campioni sottoposti a verifica chimica e organolettica sono stati 77.700 nel corso di 4.700 commissioni di degustazione. La mole di dati ricavati relativi alla filiera vitivinicola in tempo pressoché reale consente di fornire a chi governa le singole denominazioni (i consorzi di tutela) gli strumenti che servono per una corretta gestione delle stesse.
La seconda parte dell’incontro, ha visto la partecipazione dell’avvocata esperta in diritto vitivinicolo Monica Minelli. L’avvocata ha affrontato il tema della certificazione dei vini di qualità sotto un profilo comparatistico, mettendo a confronto i diversi sistemi impiegati nei principali Paesi produttori di vino in Europa, con particolare attenzione sui sistemi giuridici di Francia e Spagna, mettendo in evidenza i differenti approcci adottati dagli Stati Membri nell’ambito dell’applicazione dei sistemi di certificazione. Ne è emerso un quadro complesso ma uniforme, che garantisce la qualità dei vini a denominazione sul mercato interno e globale.
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