Cresce l’interesse dei consumatori per i vini senza alcol. L’ultimo report dell’agenzia di marketing Usa Fact.MR insieme a FoodBev Media, secondo quanto riporta il sito Winenews, stima che il settore crescerà ad un tasso del +7% annuo fino al 2027 (+99% nello stesso periodo nel canale online), toccando un volume di affari complessivo di ben 10 miliardi di dollari. Nel 2018 il 40% dei consumi erano in Europa, ma il futuro è negli Stati Uniti, dove il tasso di crescita annuo sarà addirittura dell’8%.
La pandemia sembra aver avuto un effetto eclatante su questo tipo di consumi: negli Stati Uniti tra il 2016 e il 2019 la crescita delle vendite al dettaglio di vini analcolici è stata poco rilevante ma durante l'ultimo trimestre del 2020 i vini analcolici sono aumentati del 40% (e del 34% complessivamente da febbraio 2020 a febbraio 2021).
In precedenza le vendite annuali ammontavano a circa $ 36 milioni, un importo quasi insignificante rispetto agli oltre $ 21 miliardi dell'intera categoria di vini. Tuttavia molti produttori stanno espandendo questa tipologia nei loro portafogli, anche se eliminare l'alcol da un vino non è semplice. La scelta è dovuta a una serie di motivi, non ultimo le richieste specifiche dei clienti. E non solo negli Usa. Un produttore tedesco, ad esempio, ha iniziato a produrre un vino analcolico per uno chef in Norvegia, Paese in cui la sanzione per la guida in stato di ebbrezza è pari al 10% del proprio reddito.
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