Nel 500° anniversario della morte, ognuno ha un motivo diverso per festeggiare Leonardo da Vinci, genio globale in grado di toccare con la propria curiosità qualsiasi aspetto dell’arte, della scienza e della cultura. Ecco uno spunto per ripercorrere le tappe della sua gigantesca personalità nel passaggio in un territorio che già nel Rinascimento era in grado di suscitare l’interesse dell’artista ma anche dell’uomo appassionato di enologia.
È infatti in provincia di Piacenza che vengono coltivati 700 ettari dedicati alla produzione di Malvasia di Candia aromatica, considerata all’unanimità dagli esperti il pronipote del vino prodotto da Leonardo a Milano, nei giardini alle spalle del Borgo delle Grazie. Fu Lodovico il Moro il donatore della vigna che il genio curò nel periodo della realizzazione dell’Ultima Cena, intorno al 1498, e che amò al punto da recuperarla dopo la confisca da parte dei francesi e da citarla perfino nel testamento. È inoltre l’azienda vitivinicola di Giovanella Fugazza, in Valtidone, a produrre il “vino di Leonardo da Vinci” con uve vendemmiate a Milano nella cosiddetta “vigna di Leonardo” recuperata in occasione dell’Expo con il reimpianto di 80 piante della stessa Malvasia di Candia Aromatica, che lo scienziato coltivava ai suoi tempi.
Per informazioni: Destinazione Turistica Emilia
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