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Secondo le stime dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), nel 2023 la produzione mondiale di vino supererà la domanda del 10%. Un dato che allarma i produttori, in particolare in alcune aree del mondo. I produttori australiani erano già in difficoltà dopo che una disputa diplomatica tra Canberra e Pechino aveva di fatto chiuso il mercato del vino australiano in Cina.

Era il più grande mercato di esportazione del Paese prima che Pechino imponesse tariffe punitive sul vino australiano nel 2020. Nel frattempo le trattative sono andate avanti e a breve potrebbe esserci l'annuncio da parte della Cina dell'eliminazione di questi pesanti dazi.

I produttori australiani si sono concentrati su altri mercati, ma il calo dei consumi in Europa e Nord America ha reso difficile il trasferimento delle scorte in eccesso. I dati dell'IWSR mostrano che il consumo di vino è diminuito del 4,5% nel Regno Unito, del 2,7% negli Stati Uniti e del 2% in Francia nel 2023. Nel frattempo, anche il consumo interno di vino in Australia è diminuito dell'1,7%.

Gli ultimi dati governativi mostrano che a metà del 2023 l'Australia aveva più di 2 miliardi di litri di vino in magazzino. L'equivalente di circa due anni di produzione. Nel frattempo, i viticultori di tutto il Paese sono impegnati a distruggere milioni di viti, per dedicarsi ad altre colture.

Il consumo globale di vino ha raggiunto un picco di 25 miliardi di litri nel 2007, ma da allora è in declino continuo. I dati dell'OIV mostrano che è sceso sotto i 23 miliardi di litri nel 2022 e l'IWSR ha previsto un altro calo dell'1% nel 2023.

 Il problema non è affatto limitato all'Australia. Secondo la Lodi Winegrape Commission, la California sta affrontando "uno dei peggiori squilibri nella domanda e nell'offerta che abbiamo visto negli ultimi 30 anni". Il governo francese ha messo in campo 200 milioni di euro per eliminare le eccedenze di vino nel tentativo di sostenere i prezzi e i produttori in difficoltà.

KPMG stima che in Australia sarà necessario distruggere 20.000 ettari di vigneti per porre fine all'eccesso di offerta.

foto Freepik

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