Alla data del 1° luglio 2020 negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 45,1 milioni di ettolitri di vino, 4,2 milioni di ettolitri di mosti e 55 mila di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (VNAIF). Rispetto al 1° luglio 2019 si osserva una riduzione dell’1,9% per i vini, dell’8,3% per i mosti e del 56,7% per i VNAIF. In riduzione i dati delle giacenze anche rispetto al 24 giugno 2020: -2,1% per i vini, -6,3% per i mosti e -48,1% per i VNAIF.
Circa il 58% del vino in Italia è fisicamente detenuto nelle regioni del Nord. Nel solo Veneto è presente circa un quarto del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (9,6%) e Verona (9,5%). Le due predette province detengono più vino (8,6 milioni di ettolitri) rispetto alla Puglia e Sicilia sommate assieme (7 milioni di ettolitri).
Il 52,7% del vino detenuto è a DOP, con una prevalenza del rosso (55%). Il 26,1% del vino è a IGP, anche in questo caso con prevalenza del rosso (56,8%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,4% del totale. Il restante 19,8% è costituito da altri vini.
Nonostante il gran numero di DO presenti (526), 10 denominazioni costituiscono il 39,2% del totale dei vini a DO presenti; le prime 20 denominazioni rappresentano oltre la metà del totale delle DO (55,8%).
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