Alla data del 28 aprile 2020 negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 52 milioni di ettolitri di vino, 5,4 milioni di ettolitri di mosti e oltre 178 mila di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (VNAIF). Rispetto al 30 aprile 2019 è stata osservata una riduzione del 2,0% per i vini, del 9,5% per i mosti e del 28,6% per i VNAIF. Stesso andamento è stato osservato rispetto ai dati delle giacenze al 21 aprile 2020: -0,7% per i vini, -1,0% per i mosti e -5,9% per i VNAIF.
Circa il 58% del vino in Italia è fisicamente detenuto nelle regioni del Nord. Nel solo Veneto è presente circa un quarto del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10%) e Verona (9%). Le due predette province detengono più vino (10,1 milioni di ettolitri) rispetto alla Puglia e Sicilia sommate assieme (8,7 milioni di ettolitri).
Il 51,8% del vino detenuto è a DOP, con una prevalenza del rosso (52,6%). Il 26,4% del vino è a IGP, anche in questo caso con prevalenza del rosso (55,3%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,4% del totale. Il restante 20,4% è costituito da altri vini.
Nonostante il gran numero di DO presenti (526), 10 denominazioni costituiscono il 40,5% del totale dei vini a DO presenti; le prime 20 denominazioni rappresentano oltre la metà del totale delle DO (56,8%).
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