Il valore aggiunto è stato il tema principale dell’annuale Assemblea 2018 di Federvini, argomento sentito in tutti i tre settori che raccoglie la federazione: vini, spiriti e aceti. Secondo Micaela Pallini, presidente Gruppo Spiriti, è necessario per le imprese della tradizione italiana fare squadra. “Solo così è possibile rafforzarsi nei mercati consolidati e conquistare quelli nuovi: per le aziende medio piccole, infatti, unirsi significa sfruttare economie di scala, come nel caso della distribuzione”. Inoltre, ha proseguito Pallini “alcune grandi novità a livello mondiale degli ultimi anni, come la mixologia, non sarebbero possibili senza l’apporto del settore italiano”.
Il settore aceti è un fiore all’occhiello dell’agro-alimentare italiano. “Sono circa 70 nel nostro Paese le imprese del settore” ha dichiarato Giacomo Ponti, vice presidente Gruppo Aceti “in gran parte famigliari: in Francia sono rimaste in 3 e questo indica un vantaggio competitivo rilevante, dimostrato dal fatto che il 90% del prodotto circa viene venduto all’estero. La nostra parola d’ordine è qualità. La sfida attuale è quella contro l’Italian Sounding”.
Infine, il presidente di Federvini Sandro Boscaini, ha ricordato l'importanza di questo del settore che si conferma uno dei principali contribuenti italiani con circa 9 miliardi di gettito pari al 2% del totale nazionale e uno dei punti di forza del Sistema Italia.
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