L'elemento su cui si basa l'analisi che potrebbe farle smascherare è il carbonio 14, lo stesso usato per datare i reperti archeologici. Questo isotopo radioattivo del molto più abbondante carbonio 12 si trova in atmosfera naturalmente in piccole quantità per una reazione dei raggi cosmici con l'azoto, ma i test atomici condotti in tutto il mondo negli anni '50 ne hanno alzato il livello, che ha iniziato ad abbassarsi solo dopo il 1963, anno in cui sono stati banditi. ''Tracce di carbonio radioattivo vengono intrappolate dall'uva attraverso la CO2 atmosferica - spiega Graham Jones, uno degli autori - e trasformate in alcol e altri composti. Sulla base della quantità di carbonio 14 trovato nel vino si può quindi risalire all'annata".
I ricercatori australiani hanno testato il loro metodo sull'alcol presente in 20 bottiglie datatate dal 1958 al 1997, riuscendo a sbagliare al massimo di un anno, e ora stanno verificando la possibilità di utilizzare anche altri composti, come i fenoli o l'acido tartarico, per affinare ulteriormente la misura. Lo strumento necessario per l'analisi è uno spettrometro di massa, abbastanza comune nei laboratori chimici. "Quello di smascherare i falsi è un problema crescente, perché ormai i vini pregiati vengono usati come forma di investimento - continua l'esperto - le case d'asta si stanno attrezzando con sigilli speciali ed etichette hi-tech, ma il nostro metodo può essere quello più indicato per scoprire la vera annata di un vino".
fonte: www.ansa.it