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La Cina venerdì 29 marzo ha annunciato l'abolizione dei dazi punitivi sul vino australiano, riaprendo così il mercato cinese ai produttori di vino australiani dopo tre anni diblocco degli scambi.

Il Ministero del Commercio ha pubblicato sul suo sito web la decisione: "Alla luce dei cambiamenti delle condizioni del mercato vinicolo cinese, non è più necessario imporre dazi antidumping e dazi compensativi sui vini importati originari dell'Australia".

"Questo risultato giunge in un momento critico per l'industria vinicola australiana", ha dichiarato il governo australiano in un comunicato. Il reinserimento del vino australiano imbottigliato nel mercato cinese andrà a vantaggio sia dei produttori australiani che dei consumatori cinesi".

Oltre che sul vino il governo cinese aveva imposto tariffe punitive su orzo, legname, carbone, cotone e altre merci, a seguito di un incidente diplomatico tra i due paesi. Pechino si era già inalberata in precedenza per la decisione di escludere l'azienda cinese Huawei dalla partecipazione al lancio delle reti telefoniche di nuova generazione in Australia. 

Canberra aveva anche chiesto un'inchiesta internazionale sulle origini della pandemia di Covid-19 a Wuhan, che si è rivelata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per il governo cinese.

Nel 2020 la Cina era il più grande mercato per il vino australiano, con il 40% delle esportazioni del Paese, con un valore pari a circa 1,2 miliardi di dollari australiani. Nel marzo 2021 la Cina ha ufficialmente imposto dazi fino al 218% sul vino australiano, facendo crollare il commercio annuale verso la Cina continentale a meno di 8 milioni di dollari australiani.

Alla fine del 2021, le esportazioni di vino australiano in Cina erano diminuite del 97% e Wine Australia chiuse il suo ufficio di Shanghai.

"Questo risultato conferma l'approccio calmo e coerente adottato dal governo  e segue il successo dell'approccio simile adottato per rimuovere i dazi sull'orzo australiano - ha dichiarato il governo australiano -. Riconosciamo e ringraziamo i viticoltori e i produttori di vino australiani per la loro forza d'animo e il loro sostegno in un periodo difficile".

Sono stati certamente anni difficili per i produttori australiani. Le esportazioni sono diminuite anche in mercati chiave come gli Stati Uniti e il Regno Unito a causa delle pressioni inflazionistiche e i coltivatori sono stati costretti a distruggere milioni di viti in risposta all'intensificarsi della crisi dell'eccesso di offerta.

 

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