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Un "fondo di emergenza" di 80 milioni di euro sarà lanciato a breve per aiutare i viticoltori francesi in difficoltà finanziarie, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau. I fondi, ha detto,serviranno a sostenere “l’insieme delle regioni viticole che sono in crisi”. Il ministro ha spiegato che lo Stato si farà carico degli “interessi dei prestiti sull’anno 2024”.

Alla fine della scorsa settimana il ministro ha visitato il dipartimento dell'Hérault in Linguadoca per definire i piani e annunciato anche 150 milioni di euro in più per la "ristrutturazione", soprattutto per aiutare i viticoltori francesi che desiderano estirpare le viti. Si tratta di fondi che, tuttavia, saranno soggetti all'approvazione della Commissione europea.

In questo modo il governo tenta di placare le diffuse proteste degli agricoltori nel paese. Tutta l’Europa è scossa dai blocchi degli agricoltori che sono giunti fino al cuore dell’Unione europea, a Bruxelles, dove con i loro trattori hanno intasato i viali e scaricato letame vicino alla sede Ue. 

Secondo i media locali francesi, alcuni viticoltori si sono uniti alle proteste più ampie degli agricoltori in diverse parti della Francia, anche vicino a Bordeaux. Nell’ottobre scorso un gruppo di manifestanti ha bloccato due camion che trasportavano vino proveniente dalla Spagna. Già in passato le importazioni a basso costo sono state oggetto di proteste da parte dei viticoltori francesi.

Frédéric Rouanet, capo del sindacato dei viticoltori di Aude, intervistato dal sito Decanter, ha illustrato le difficoltà dei viticoltori, ormai “in una situazione finanziaria disperata”. I costi delle cantine sono aumentati, a differenza dei prezzi dei loro vini.

Il ministro dell'Agricoltura Fesneau a sua volta ha dichiarato che il vino francese si trova ad affrontare una crisi strutturale su più fronti, legata al calo dei consumi, al rallentamento delle esportazioni e all'impatto del cambiamento climatico.

La notizia dei nuovi aiuti arriva dopo che l'anno scorso è stato avviato un programma di "estirpazione" dei vigneti di Bordeaux e il governo ha speso 200 milioni di euro per aiutare a trasformare le eccedenze di vino in alcol industriale.

La Commissione europea ha autorizzato la "distillazione di crisi" nel 2023, notando il calo del consumo di vino e la diminuzione delle esportazioni in diversi Stati membri.

I Paesi produttori europei non sono gli unici a preoccuparsi delle eccedenze di vino. A gennaio, la Silicon Valley Bank ha avvertito che l'industria vinicola statunitense è "attualmente costruita per produrre in eccesso". Nel frattempo, questa settimana anche i viticoltori della regione di Riverland, in Australia meridionale, hanno organizzato delle proteste per chiedere, tra le altre misure, prezzi più sostenibili per l'uva da vino, secondo quanto riportato da ABC News.

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