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Il mercato dei vini pregiati ha continuato la sua crescita nel corso dell'anno, battendo l'oro e gli indici finanziari come l'S&P500 e il FTSE100, che hanno sofferto la volatilità degli ultimi mesi. Lo segnala un nuovo rapporto di Cult Wines. Il mercato del vino pregiato ha chiuso in rialzo del 20,54% nell'arco dei 12 mesi, si legge nel rapporto di fine anno, superando anche asset alternativi come l'oro, che ha chiuso l'anno con un rendimento dell'1,55%.

"I portafogli tradizionali 60-40 hanno sofferto la volatilità in un contesto di inflazione ai massimi da molti decenni, di impennata dei prezzi dell'energia, di deterioramento della crescita economica e di tensioni geopolitiche", si legge nel rapporto. E i mercati finanziari sono crollati nelle ultime tre settimane di dicembre, chiudendo un anno "molto impegnativo".

"Dicembre ci ha ricordato che siamo ben lontani dall'invertire la rotta, poiché la debolezza della crescita, l'inflazione e l'ulteriore stretta monetaria a breve termine hanno fermato la ripresa", si legge nel rapporto. "Il 2022 è stato un anno difficile per l'S&P 500, che ha registrato un calo del 18,11%, il peggiore dal 2008 (-38,49%). Il FTSE 100 ha ottenuto un modesto guadagno, chiudendo l'anno al 4,70%".

Nel frattempo, il vino pregiato ha avuto buone performance anche nell'ultimo trimestre dell'anno (con un aumento dell'1,54% nel periodo di tre mesi), nonostante le economie in affanno e la volatilità dei mercati finanziari più ampi, quando "il ritmo dell'apprezzamento si è attenuato tra le preoccupazioni per il costo della vita e la recessione nelle principali economie. Di conseguenza, si prevede che gli investitori "continueranno a cercare asset reali come il vino pregiato nel 2023 e oltre, dato che l'inflazione rimane ai massimi di molti decenni in molti Paesi".

Come si è visto altrove, la Borgogna ha registrato i guadagni più consistenti: l'indice Cult Wines Burgundy è salito del 31,31% nel corso dell'anno, diventando così la regione più performante nel 2022, seguita dalla Champagne, che è salita del 19,35%.

I primi dieci vini del 2022 provengono tutti dalla Borgogna e dalla Champagne.

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