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Nel 2019 in Russia l’Italia è stato il primo Paese fornitore di vino (codice doganale 2204) con 302 milioni di euro di fatturato export (+14,1% rispetto al 2018) e una quota che arriva quasi al 30% del mercato. Secondo Paese è la Georgia, con 175 milioni di euro (+24,3%), terza è la Francia, con 171 milioni di euro (+5,24%). Le importazioni totali di vino sono state pari nel 2019 a 1.038,595 milioni di euro, il 16% in più rispetto al 2018 quando erano state pari a 895,355 milioni di euro. E' quanto emerge dall'ultima Nota dell'Ufficio Ice Mosca 2020 "Il settore del vino nella Federazione Russa".

Nel 1° semestre del 2020 l’Italia è sempre leader tra i Paesi fornitori della Federazione Russa, con 101,7 milioni di euro di fatturato export e una quota di mercato pari al 27,27% (con punte del 60,13% per il comparto degli spumanti), la Francia scende in terza posizione con 60,5 milioni di euro e la quota del mercato pari a 16,21%, a vantaggio della Georgia che si colloca al secondo posto con 65,1 milioni di euro e una quota del 17,46. La Spagna è quarta con 57,5 milioni di euro e la quota di mercato pari a 15,42%.

Per quanto riguarda le tonnellate, nel 2019, la Spagna è prima in quantità con 124.743 tonnellate, mentre l’Italia scende al secondo posto con 89.627 tonnellate, la Georgia è terza con 67.000 tonnellate e la Francia è al quarto posto con 39.112 tonnellate. Nel 1° semestre del 2020 l’Italia sale al primo posto con 53.232 tonnellate, la Spagna scende al secondo posto con 45.057 tonnellate, a seguire la Georgia con 42.493 e la Francia al quarto posto con 23.864 tonnellate per la quantità esportata.

Secondo Ice, la crescita del volume del mercato e del consumo dei vini nella Federazione Russa dovrebbe continuare anche nel prossimo futuro. Le importazioni di vini in Russia sono passate da 267 milioni di euro del 2003 all’1,038 miliardo del 2019 (+388%). L’export italiano di vino in Russia è quindi nello stesso periodo cresciuto di oltre 18 volte passando dai 16 milioni del 2003 ai 302 milioni del 2019.

Il successo del Bel Paese è confermato da un rafforzamento progressivo dell’immagine del “brand Italia”: i vini italiani sono apprezzati dal pubblico russo, l’offerta è variegata e di alto livello, i marchi sono conosciuti e il vino è percepito come un piacere e nostro “stile italiano”.

La maggior parte del mercato russo è occupato dai vini di produzione locale. I vini di produzione italiana, nel 2019, hanno occupato il 4,3% di mercato, che rispetto alle possibilità d’offerta di produttori italiani, risulta una percentuale ancora marginale e dunque tale situazione di mercato potrebbe essere vista come una notevole potenzialità di crescita.

L'Unione russa dei viticoltori e dei produttori di vino della Russia ha previsto che tra 10 anni ed entro il 2030 nel Paese verranno consumati 250 milioni di decalitri di vino all'anno. Secondo le stime, la crescita del volume di mercato e del consumo medio annuo di vini in Russia nel periodo 2020-2021 sarà di circa il 2,5% all'anno. Considerato questo scenario di sviluppo, il volume del mercato russo del vino nel 2021 potrà raggiungere 19,9 mln di hl. Il potenziale di vendita dei vini italiani in questo caso sarà pari a 1 milione di hl, a condizione che le vendite del vino italiano arrivino al 5% del mercato.

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