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Il Wto ha concesso alla Ue il diritto di applicare dazi per un valore di 4 miliardi di dollari in merito alla querelle Airbus-Boeing. Una risposta ai dazi per un valore di 7,5 miliardi di dollari imposti da Washington 

lo scorso anno su beni Ue.  Le due parti sono bloccate in una disputa che dura da 16 anni presso il Wto sugli aiuti alle loro industrie aeronautiche, una delle più grandi controversie commerciali al mondo.

Secondo fonti accreditate è improbabile che la UE decida di imporre i dazi prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre poiché Bruxelles cerca di evitare di infiammare una campagna già molto accesa. Fonti europee hanno però affermato che la cifra indicata dal Wto non includerebbe i circa 4,2 miliardi di dollari di tariffe contro gli Stati Uniti rimasti inutilizzati in precedenza, dando all'Ue 8,2 miliardi di dollari di potenza di fuoco totale. Per gli Stati Uniti invece la precedente decisone, che concedeva tariffe Ue per ritorsioni contro il trattamento fiscale speciale per gli esportatori statunitensi, poiché mai attuata dagli europei, non è più valida in quanto la legge che creava il sistema contestato è stata abrogata nel 2006. Il Wto ha rifiutato di essere coinvolto nella controversia sui dazi inutilizzati, dicendo che non ha nulla da aggiungere alle precedenti sentenze.

In un comunicato lo United States Trade Representative dice esplicitamente che “poiché lo Stato di Washington ha abrogato l'agevolazione fiscale all'inizio di quest'anno, l'Ue non ha basi valide per ritorsioni contro i prodotti degli Stati Uniti. Qualsiasi imposizione di tariffe basata su una misura che è stata eliminata è chiaramente contrario ai principi del Wto e imporrà una risposta degli Stati Uniti ". (Qui il comunicato integrale).

Tuttavia gli analisti restano ottimisti e affermano che l'attesissima sentenza sulle contro-tariffe dell'Ue potrebbe finalmente alleviare anni di stallo, durante i quali entrambe le parti hanno manifestato interesse a risolvere la controversia sugli aerei mentre accusavano l'altra di rifiutarsi di parlare seriamente.

"Tutti stavano aspettando questo. Pone le basi per un negoziato ", ha affermato William Reinsch, ex alto funzionario del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ed esperto di commercio presso il Council on Strategic and International Studies. Intanto sulle due sponde dell'Atlantico si moltiplicano le voci che chiedono un passo indietro e l'abolizione dei dazi.

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