L'arte del bere
Un panorama a 360° all'insegna del gusto e dello stile mediterraneo
Wine Institute, una piattaforma per parlare alla Gen Z
- undefined
Wine Institute, l’organizzazione di riferimento negli Stati Uniti per la tutela del settore vitivinicolo, ha lanciato Share Wine Co-Lab, una risorsa online pensata per aiutare le cantine a comprendere e coinvolgere con maggiore efficacia i consumatori più giovani in età legale per il consumo di alcol, in particolare la fascia tra i 25 e i 45 anni che comprende la Gen Z e i Millennials più giovani. La piattaforma riunisce strumenti pratici, analisi di esperti e contenuti formativi interattivi che puntano a tradurre le dinamiche di mercato e le nuove abitudini mediatiche in indicazioni utili per le strategie di comunicazione del settore.
Il nuovo progetto include brevi video in formato webinar che affrontano temi come le tendenze del pubblico, le modalità di fruizione dei media e gli approcci di marketing più efficaci per le generazioni emergenti, con l’obiettivo di offrire alle aziende vinicole spunti immediatamente applicabili. Accanto ai contenuti formativi, Share Wine Co-Lab presenta esempi di concept creativi e iniziative pilota che mostrano come queste conoscenze possano essere trasformate in attività concrete per connettere il vino a nuovi segmenti di pubblico. Tra i casi illustrati figurano anche applicazioni dirette sviluppate dallo stesso Wine Institute nell’ambito delle proprie campagne internazionali.
La piattaforma si propone inoltre come uno spazio di confronto aperto, invitando cantine e partner della filiera a condividere idee, porre domande e contribuire con esperienze utili a orientarne l’evoluzione. Secondo Robert Koch, presidente e CEO di Wine Institute, la forza del settore risiede nella capacità di collaborare. Presentando l’iniziativa, ha sottolineato che Share Wine Co-Lab mira a mettere in connessione regioni, generazioni e prospettive diverse per coinvolgere nuovi pubblici e garantire un futuro solido all’industria del vino.
Photo Credit: Freepik
Source: Wine Institute
