Bronte, in Sicilia, è una delle mete più amate per le vacanze. Danneggiata dall'eruzione dell'Etna nel 1651, Bronte è riuscita a rinascere e diventare famosa in tutto il mondo. Nel 1799 l’ammiraglio britannico Horatio Nelson fu insignito del titolo di Duca di Bronte da Ferdinando I delle Due Sicilie e ricevette in dono il Castello e la Chiesa di Santa Maria, nei pressi di Maniace.
Sopravvivono le tracce delle Balze Soprane, uno dei luoghi di culto più antichi in terra siciliana e spicca, tra i siti più rinomati, il Castello di Nelson è una delle attrattive principale del territorio, al confine con Maniace, in una zona nota come “Ducea di Nelson“; rispetto alla struttura originale rimangono le navate, un portico greco-normanno e l’icona bizantina. La struttura ha il nome di Abbazia di Santa Maria di Maniace, dato che il complesso sorse, nel XII secolo, proprio come abbazia benedettina.
Arrivando a Bronte ci si imbatte subito nello “Scialandro“, cioè l’inizio del Corso Umberto, che propone un magnifico belvedere. Il luogo perfetto per godere della vista dell'Etna è lo 'Scialandro', all'inizio del Corso Umberto. È possibile ammirare anche la valle del Simeto e il Monte Moro. A catturare l'attezione sono i vecchi quartieri di Bronte, composti da diversi stili architettonici.
La cittadina è ricca di beni culturali, edifici e monumenti mentre gli appassionati di natura potranno imbattersi nel Bosco di Centorbi, sul versante occidentale dell'Etna. Per raggiungerlo è sufficiente passare dalla Casa Forestale, facilmente raggiungibile dal centro abitato. Luogo affascinante e ricco di storia, Bronte mantiene intatta la struttura urbanistica con forme architettoniche e storiche ben conservate.
Tra gli edifici religiosi più noti troviamo la Chiesa della Santissima Trinità, il Santuario di Maria Santissima Annunziata e la Chiesa di San Giovanni Evangelista, oltre al Colleggio Capizzi, un rilevante centro culturale.
Gli amanti della natura potranno approfondire la conoscenza con il Bosco di Centorbi, un’area sul versante occidentale dell’Etna. È un querceto sempreverde, con dominanza di leccio. Vi si accede dalla Casa Forestale, raggiungibile dall’abitato di Bronte.
Bronte è dedita alla coltivazione del pistacchio. Il celebre pistacchio di Bronte Dop è un frutto dal gusto e dall’aroma universalmente riconosciuti come unici e particolar
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