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Intesa Usa-Svizzera: cosa c’è dietro la riduzione dei dazi al 15%
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La recente intesa commerciale tra Stati Uniti e Svizzera, che prevede una significativa riduzione dei dazi americani sui prodotti elvetici, è il risultato di mesi di contatti politici e iniziative parallele da parte del settore privato svizzero. L’accordo, annunciato dopo un periodo di tensione nei rapporti bilaterali, riduce i dazi dal 39% al 15%, allineandoli a quelli applicati ai Paesi dell’Unione europea.
La svolta è arrivata dopo una fase di stallo nei negoziati governativi e un progressivo deterioramento delle prospettive economiche svizzere. La banca centrale aveva infatti segnalato un peggioramento dell’outlook dovuto all’aumento delle tariffe statunitensi, mentre le esportazioni – in particolare quelle di orologi verso gli Stati Uniti – mostravano un calo.
L’accordo prevede che le aziende svizzere trasferiscano parte delle attività produttive negli Stati Uniti, inclusi settori come quello farmaceutico e della raffinazione dell’oro, per un totale di circa 200 miliardi di dollari di investimenti entro il 2028. La Svizzera, dal canto suo, ridurrà i dazi su vari prodotti statunitensi, tra cui beni industriali, pesce e alcune categorie agricole. Secondo la Casa Bianca, l’intesa dovrebbe contribuire ad azzerare il disavanzo commerciale bilaterale entro il 2028.
La crisi tariffaria aveva alimentato in Svizzera un dibattito interno sulla propria neutralità e sui rapporti con l’Unione Europea, mentre alcune aziende valutavano lo spostamento della produzione verso Paesi con dazi più favorevoli. L’accordo raggiunto sembra aver temporaneamente attenuato tali preoccupazioni, stabilizzando il quadro economico e diplomatico tra i due Paesi.
Photo Credit: Freepik
Source: The Wall Street Journal
