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Argentina aggiorna il Codice Alimentare: riconosciuti i vini dealcolati
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L’Argentina ha aggiornato il proprio Codice Alimentare (CAA) per riconoscere ufficialmente due nuove categorie di prodotti enologici: il “vino dealcolato” e il “vino parzialmente dealcolato”. La modifica è stata introdotta attraverso la Risoluzione Congiunta 6/2025, firmata dall’Amministrazione Nazionale di Medicinali, Alimenti e Tecnologia Medica (ANMAT) e dalla Segreteria all’Agricoltura, Allevamento e Pesca, e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. L’obiettivo è allineare la normativa nazionale agli standard internazionali e alle disposizioni introdotte dall’Istituto Nazionale di Vitivinicoltura (INV) nel 2024.
La risoluzione integra due nuovi articoli nel Capitolo XIII del CAA, dedicato alle bevande fermentate. L’Articolo 1.102 bis definisce il vino parzialmente dealcolato come il prodotto ottenuto mediante una riduzione del grado alcolico superiore al 20%, ma con un contenuto finale non inferiore allo 0,5% in volume. L’Articolo 1.102 tris, invece, definisce il vino dealcolato — o vino senza alcol — come il prodotto che presenta un contenuto alcolico inferiore allo 0,5% in volume. Entrambe le tipologie dovranno conformarsi alla Legge Generale sul Vino n. 14.878, che regola la produzione vitivinicola nel Paese.
La normativa abroga inoltre l’Articolo 1.103, relativo a pratiche enologiche ritenute di esclusiva competenza dell’INV, l’ente responsabile dell’aggiornamento delle tecniche ammesse. La scelta riflette la volontà di evitare sovrapposizioni normative e di garantire maggiore coerenza regolatoria.
Secondo il testo ufficiale, la revisione trae ispirazione da regolamenti vigenti in Stati Uniti, Unione Europea, Australia, Nuova Zelanda, Cina, Sudafrica e Cile, dove il mercato dei vini a bassa gradazione o senza alcol è in forte espansione. L’aggiornamento mira così a favorire l’innovazione nel settore enologico argentino, ampliando le opportunità di commercializzazione interna ed estera e rispondendo alle tendenze globali orientate verso un consumo più moderato e responsabile.
Photo Credit: Freepik
Source: Memo
