Un protocollo d'intesa firmato a Roma tra l'Ispettorato Nazionale del Lavoro e le Città del Vino disciplina l'attività sempre più popolare tra gli enoturisti. La vendemmia turistica sarà considerata attività di raccolta dell'uva di breve durata e senza retribuzione, culturale e ricreativa. Ogni partecipante alla vendemmia non riceverà compensi, e svolgerà un'attività limitata a poche ore per massimo due volte a settimana nella medesima azienda vitivinicola.
I partecipanti saranno supervisionati da tutor aziendali o dal personale adeguatamente formato per poter garantire il rispetto delle normative di sicurezza. Ogni tutor potrà seguire non più di 8 turisti durante l'attività, e dovranno tutti indossare cartellini identificativi. L'evento dovrà svolgersi in modo sicuro, con attrezzature e abbigliamento adeguati.
Prima dell'inizio, il tutor fornirà istruzioni fondamentali da seguire obbligatoriamente durante la vendemmia. I partecipanti non potranno utilizzare macchine agricole o occuparsi del carico e scarico delle cassette. Queste nuove misure sono utili a garantire la salute e la sicurezza di chi decide di partecipare alla vendemmia, rendendola un'esperienza memorabile.
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