L'industria del whisky scozzese sta chiedendo al governo britannico di congelare le accise sugli alcolici nel prossimo bilancio autunnale, dopo che l'ultimo aumento delle imposte sul whisky ha causato la perdita di oltre 1.000 posti di lavoro diretti, pari al 2,7% della sua forza lavoro. I produttori avvertono che ulteriori aumenti delle accise metteranno a rischio gli investimenti, la crescita e l'occupazione, a meno che il governo non mantenga le promesse di sostenere il settore.
La preoccupazione per l'aumento della pressione fiscale si aggiunge ai timori sulle conseguenze delle barriere commerciali nei mercati chiave. La Scotch Whisky Association (SWA) ha collegato il calo occupazionale all'aumento cumulativo del 14% delle accise introdotto negli ultimi due anni, avvertendo che la fiducia dei distillatori sta rapidamente diminuendo.
Nonostante i ripetuti aumenti delle accise sugli alcolici, le entrate del governo non sono riuscite a soddisfare le aspettative. Secondo i dati dell'Ufficio di bilancio, negli ultimi due anni il Tesoro ha incassato 676 milioni di sterline in meno rispetto alle previsioni in materia di accise.
Il modello elaborato dalla SWA suggerisce che un congelamento delle accise sugli alcolici non ridurrebbe le entrate, ma le aumenterebbe. L'analisi mostra che mantenere le accise invariate potrebbe generare 122 milioni di sterline di entrate aggiuntive entro il 2026-2027 e oltre 1 miliardo di sterline in totale nei prossimi quattro anni.
L'amministratore delegato della SWA, Mark Kent, ha affermato che l'unico modo realistico per aumentare le entrate derivanti dalle accise sugli alcolici è quello di "ridurre il carico fiscale sul whisky scozzese e altri alcolici".
Questa conclusione, ha affermato, è supportata dai dati economici del governo stesso, che mostrano che "gli aumenti delle imposte negli ultimi due anni hanno fatto perdere al Tesoro oltre 600 milioni di sterline di entrate".
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