Crescono i rischi lungo il sentiero scivoloso di risalita del Pil italiano: per l’industria pesa il caro-energia, per i servizi i nuovi contagi. Gli occupati dipendenti sono tornati ai livelli pre-crisi, i consumi sono alimentati dall’extra-risparmio accumulato, l’export è ripartito, ma c’è più incertezza sugli investimenti. L’inflazione è molto eterogenea nelle diverse economie, perciò la Fed in America ha già accelerato sull’uscita dalle misure espansive, preludio al rialzo dei tassi, ma non la Bce in Europa. Secondo il Centro Studi di Confindustria, lo scenario è diventato incerto per l’Eurozona, mentre gli Usa sono in indebolimento.