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Martedì, 10 Aprile 2018

Boom dei vini marchigiani in gdo

di Francesca Liistro

Nel 2017 i vitigni, che nelle Marche sono anche alla base delle denominazioni Offida Docg, Falerio e Terre di Offida Doc, hanno venduto nella grande distribuzione circa 4,9 milioni di bottiglie per un valore di 19 milioni di euro.

La gdo premia gli autoctoni e in particolare registra l’ascesa anche dei vini marchigiani, con Pecorino e Passerina che nel triennio volano rispettivamente a +55% e +92%. È il dato, evidenziato dal Consorzio vini piceni, registrato dall’istituto di ricerca Iri sugli ultimi consumi di vino nella grande distribuzione. Secondo l’approfondimento curato da Nomisma-Wine Monitor, anche nel 2017 si conferma un incremento in doppia cifra sia della Passerina (+15%) che del Pecorino (+10,5%) per un buon posizionamento anche sul fronte del prezzo medio, con valori quasi doppi rispetto al complesso dei vini bianchi in Gdo (5,2 e 5,5 euro/litro i prezzi di Passerina e Pecorino, contro la media-bianchi a 3 euro/litro). 

Nel 2017 i vitigni, che nelle Marche sono anche alla base delle denominazioni Offida Docg, Falerio e Terre di Offida Doc, hanno venduto nella grande distribuzione circa 4,9 milioni di bottiglie per un valore di 19 milioni di euro, registrato soprattutto nelle regioni di Centro-Nord. Una crescita nel triennio difficile da eguagliare, con la Passerina che conferma Lazio – dove sale del 144% -, Lombardia (+79%) e Marche (46%) come principali sbocchi, e con incrementi importanti in Abruzzo/Molise (+125%), Umbria (+101%), Toscana (+94%) ed Emilia Romagna (+74%). E se la Passerina vale in gdo 7,1 milioni di euro, ancora meglio fa il Pecorino, con vendite per 11,9 milioni di euro e un triennio d’oro soprattutto grazie al Lazio, regione top buyer da 3,7 milioni di euro e una crescita del 68%. Bene anche gli altri mercati tradizionali, con Abruzzo/Molise e Marche a +22% e soprattutto Lombardia che vola a +53%. Il Pecorino piace sempre di più anche in Piemonte (+64%) e Emilia Romagna (+67%). Oltre ai vini marchigiani vanno forte anche il Chianti toscano, il Vermentino della Sardegna, il Gewurztraminer del Trentino Alto Adige, Pignoletto dall’Emilia Romagna e il Primitivo dalla Puglia.

 

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