La Cina contunua a essere il principale paese di origine da cui sono state spedite le merci che violavano i diritti di proprietà intellettuale verso l'UE, ma per alcuni settori il pericolo arriva da altri paesi: la Repubblica Moldova è la principale mittente per le bevande alcoliche, gli Stati Uniti per altre bevande, la Turchia per l'abbigliamento, Hong Kong, Cina per telefoni cellulari e accessori (CD/DVD; cartucce d'inchiostro e toner e etichette, cartellini e adesivi) e l'India per i farmaci.
Per quanto riguarda le modalità di trasporto, il 65 % di tutte le merci sequestrate è giunto nell'UE per via marittima, generalmente in grandi partite. Al secondo posto si colloca il traffico aereo, che ha trasportato il 14 % degli articoli falsi. Al terzo posto si trovano il traffico per corriere e i servizi postali, che insieme rappresentavano l'11 % e riguardavano principalmente beni di consumo ordinati in linea, quali calzature, abbigliamento, pelletteria e orologi.
Negli ultimi 50 anni l'Unione doganale si è trasformata in un pilastro del nostro mercato unico, tutelando le frontiere dell'UE e proteggendo i nostri cittadini da merci vietate e pericolose, come armi, stupefacenti e merci contraffatte. La relazione della Commissione sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale è pubblicata ogni anno dal 2000 e si basa sui dati trasmessi dalle amministrazioni doganali degli Stati membri. I dati di quest'anno sottolineano l'importanza delle misure presentate l'anno scorso dalla Commissione per garantire che i diritti di proprietà intellettuale siano tutelati correttamente, incoraggiando in tal modo le imprese europee, in particolare le PMI e le start-up, a investire nell'innovazione e nella creatività. L'iniziativa intende facilitare la possibilità di intervenire con efficienza contro le violazioni dei DPI, agevolare la risoluzione delle controversie transfrontaliere e impedire l'ingresso nell'UE di merci contraffatte o usurpative.