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Da gennaio ad aprile 2021, il commercio agroalimentare dell'UE27 (esportazioni più importazioni) ha raggiunto un valore di 103,4 miliardi di euro, cioè l'1,1% in meno rispetto al periodo gennaio-aprile 2020. Le esportazioni dell'Unione europea hanno assistito ad una crescita dell’1,7% se paragonate agli stessi mesi dell’anno precedente, raggiungendo i 63 miliardi di euro. Mentre, per quanto riguarda le importazioni, esse si sono stabilite ai 40,3 miliardi di euro, il 5,1% in meno rispetto ai primi quattro mesi del 2020.
Guardando alle performance mensili, il valore delle esportazioni dell'Unione nell'aprile 2021 è stato del 7,7% inferiore a quello di marzo 2021, ma maggiore del 9,8% rispetto all’aprile del 2020. Anche sul versante delle importazioni il loro valore è stato inferiore (-2,5%) ad aprile 2021 se paragonato a marzo dello stesso anno, ma anche in questo caso i prodotti importanti sono stati maggiori del 3,7% del valore osservato in aprile 2020.
Esportazioni
Per il periodo gennaio-aprile 2021, i maggiori aumenti dei valori delle esportazioni dell'UE27 sono stati registrati verso la Cina (+912 milioni di euro, +16%). Tale andamento ha continuato ad essere guidato principalmente da un incremento delle esportazioni per quello che riguarda la carne suina (+337 milioni di €), cereali grezzi (+217 milioni di ) e oli di colza e girasole (+157 milioni di €). Lo stesso trend positivo è da segnalare anche per gli Stati Uniti, i quali, nello stesso periodo, hanno visto una crescita delle esportazioni europee del 7,1% (+488 milioni di €) rispetto allo stesso periodo nel 2020. Tra gli aumenti dei valori in rapporto ai primi quattro mesi del 2020 figurano: gli alcolici (+185 m€), il vino (+136 m€) ma anche l'olio d'oliva (+45 m€), il cioccolato e i dolciumi (+41 m€). Diminuzioni sono invece osservabili per l'acqua e le bevande analcoliche (-84 m€) e la birra (-53 m€). Anche la Svizzera risulta essere nel podio tra i principali paesi in cui si sono riservate le esportazioni UE con un valore di + 297 milioni di euro (+9,7%), soprattutto grazie all’export del vino.

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Malgrado su base annua si sia registrato un leggero calo delle esportazioni verso il Regno Unito (-806 milioni di euro, -6%), rispetto allo stesso periodo del 2020, il suo valore per il mese di aprile 2021 è stato superiore dell’8,5% in confronto all’anno precedente. Il principale ribasso delle esportazioni dell’UE nei primi quattro mesi del 2021 ha riguardato: sigari e sigarette (-126 milioni di euro), carni suine (-121 milioni di euro) e preparazioni di ortaggi, frutta o noci (-106 milioni di euro). Tuttavia, un aumento significativo è stato osservato per bulbi, radici e piante vive (+164 milioni), vini (+139 milioni), fiori recisi e piante (+126 milioni).

Il 51% di tutte le esportazioni europee nei primi quattro mesi del 2021 hanno visto come principali protagonisti: Il Regno Unito, la Cina, la Svizzera e la Federazione Russa. Mentre tra i prodotti maggiormente esportati, per il medesimo periodo, si segnala: il vino (+741 milioni di euro, +18%), le bevande alcoliche e i liquori (+379 milioni di euro, +19%), le carni suine (+353 milioni di euro, +10,5%), gli oli di colza e girasole (307 milioni di euro, +29%) i bulbi, le radici e le piante vive (+261 milioni di euro, +27%).
Importazioni
Nel periodo gennaio-aprile 2021, il valore delle importazioni agroalimentari dell'UE27 è diminuito del 5,1% rispetto ai primi quattro mesi del 2020. Questo risultato è stato determinato da un calo significativo del peso delle importazioni UE dal Regno Unito (-1.844 milioni di euro, -37%). In generale tutte le categorie di prodotti agroalimentari proveniente da oltremanica hanno registrato una drastica contrazione. In tale cornice, le riduzioni più significative includono: frutta tropicale, noci e spezie (-97 milioni di €), cibo per animali domestici (-90 milioni di €), vino, vermouth, sidro e aceto (-80 milioni di €) e animali vivi (-78 milioni di €). Le importazioni mensili dal Regno Unito nell'aprile 2021 sono state inferiori del 13% rispetto al marzo 2021, e del -18% se paragonate al valore osservato nell'aprile del 2020.

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Un ulteriore calo è stato segnalato anche nelle importazioni UE da parte degli Stati Uniti (-387 milioni di euro, -10%), oltre all’Ucraina (-452 milioni di euro, -19%), dove si è registrata una riduzione di mais e di oli di semi e di girasole, all’Indonesia (-238 milioni di euro, -14%), a causa del ridotto valore degli acquisti di olio di palma) e al Vietnam (-145 milioni di euro, -19%, caffè). D'altra parte, i paesi in cui i valori delle importazioni UE sono aumentati maggiormente nei primi quattro mesi del 2021 troviamo: India, Brasile, Serbia, Australia e Argentina.

Guardando alle categorie di prodotti, le maggiori diminuzioni si sono verificate nei comparti legati alla frutta tropicale, noci e spezie ( -557 milioni di euro, -12%), palma e olio di palmisti ( -237 milioni di euro, -12%). Per contro, il valore delle importazioni UE è aumentato maggiormente per i panelli (+630 milioni di euro, +32%), i semi di soia (+476 milioni di euro, +27%), i fiori recisi e le piante (+70 milioni di euro, +17%). I principali prodotti importati dell'UE nei primi quattro mesi del 2021 comprendono frutta (diversa dagli agrumi), panelli, soia, caffè non tostato e tè, rappresentando quasi il 33% delle importazioni agroalimentari dell'UE.
Surplus commerciale
Infine, per quanto concerne il periodo preso in esame (gennaio-aprile 2021), il valore dell'eccedenza commerciale agroalimentare risultante si è attestato a 22,7 miliardi di euro, con un aumento del 17% rispetto al periodo gennaio-aprile 2020. Questo saldo commerciale netto ha continuato ad essere trainato dalle elevate esportazioni di vino, alcolici e liquori, carne suina, cioccolato e dolciumi, bulbi, radici e piante vive.

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