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Se ne è andato un gran signore del vino. A 80 anni è scomparso Diego Planeta, uno dei padri dell’orgogliosa a rinascita enoica siciliana. A partire dalla creazione della cantina Settesoli dove, valorizzando al massimo il potenziale della produzione cooperativa,  aveva condotto le migliaia di soci in una lunga galoppata verso il successo. Poi è stata la volta dell'etichetta di famiglia, che ha portato ai vertici dell’enologia internazionale, mietendo premi e riconoscimenti. 

La Sicilia del vino gli deve molto. E non stupisce che il cordoglio sia sincero e unanime. 

Perché Diego Planeta era uomo gentile, generoso, visionario e appassionato. 

Nato a Palermo nel 1940, a 20 anni, dopo aver conseguito un diploma in viticoltura ed enologia, iniziò a occuparsi delle proprietà di famiglia, riconvertendo la produzione cerealicola alla viticoltura. Era il 1964 quando fondò le Cantine Settesoli, di cui fu a lungo presidente. A lui, insieme a Tasca d’Almerita e Rallo, il merito di aver impresso una svolta decisiva alla produzione vitivinicola in Sicilia, imponendo un salto di  qualità oltre all’intuizione dell’importanza di investire sui brand locali. Planeta fu anche presidente dell’istituto regionale della Vite e del Vino. E nel 2004 venne nominato da Carlo Azeglio Ciampi Cavaliere del lavoro.

“Poliedrico, cosmopolita  e visionario nei suoi interessi e nelle sue passioni, ci lascia uno dei padri fondatori del vino siciliano – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera -  da presidente dell’Istituto regionale Vite e vino il cavaliere Planeta, ebbe l’intuizione di avvalersi della professionalità di Giacomo Tachis e insieme crearono le condizioni per rinnovare totalmente la viticoltura siciliana, dandogli un respiro internazionale. Cavaliere del lavoro e uomo di rara cultura ha accresciuto enormemente la qualità del vino in Sicilia, cambiando il modo di vedere l’agricoltura e il vino in Sicilia.  Un onore per tutti gli abitanti di quest’Isola, ha creato le condizioni perché le nuove generazioni tornassero all’agricoltura”.

Toccante il ricordo di Alberto Tasca d’Almerita: “Grande maestro , ironicamente saggio e sempre consapevole , arguto e sempre corretto, per bene come pochi . Ha sempre amato noi “giovani” o meglio anagraficamente più giovani (lui lo è sempre stato dentro) dispensando consigli, critiche utili e sostegno nei momenti critici.  In pochi come lui hanno contribuito al rinascimento del vino siciliano , si è sempre battuto per fare sistema e crescere insieme!”.

"Diego Planeta, imprenditore colto e illuminato, è stato uno degli ideatori della Doc Sicilia - si legge in una nota del consorzio che la tutela - una realtà nata nel 2012 e che oggi accomuna più di 8mila aziende viticole”.

Federvini si associa al cordoglio della famiglia e di tutto il mondo del vino.

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