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Sempre più centrale il ruolo dell’enogastronomia nel turismo: il 71% delle persone in viaggio vuole vivere esperienze enogastronomiche che siano memorabili, mentre il 59% dei turisti dichiara che le esperienze a tema li aiutano a scegliere tra più destinazioni.

“Si consolida l’interesse dei turisti verso l’enogastronomia nei Paesi occidentali, e sono in forte crescita i turisti enogastronomici in Cina e Messico – afferma Roberta Garibaldi, autrice del rapporto. “Dal 2016 si evidenzia un incremento rispettivamente del +12% e +10%. Il totale di chi ha dichiarato di avere svolto almeno un viaggio con questa motivazione negli ultimi due anni a livello internazionale è pari al 53%. I Millennials guidano il trend tra le generazioni, mentre si affacciano i nuovi “super foodie”, i nati della Generazione Z: viaggiatori frequenti che già mostrano un alto interesse verso il cibo”, prosegue Garibaldi.

L’edizione 2020 del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”, a cura di Roberta Garibaldi sotto l’egida della World Food Travel Association e l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, offre un quadro completo e rigoroso di un settore del turismo che negli ultimi anni evidenzia un continuo trend di crescita.

“Incrociando i dati delle esperienze più gradite, più ricercate sul web, più vissute e più valorizzate dai tour operator e il posizionamento del nostro Paese emergono alcuni temi su cui puntare – analizza Roberta Garibaldi –. I “food truck”, cibo di strada, sono tra le esperienze più vissute e più ricercate sul web), i ristoranti e i bar storici e le dimore storiche sede di aziende di produzione agroalimentare, le visite ai produttori extra vino, e infine i corsi di cucina. La pizza emerge come prodotto trainante per il nostro Paese, e facendo tesoro anche del riconoscimento UNESCO dovrebbe diventare un asset su cui puntare in modo più forte per il turismo: pensiamo ad un museo dedicato o ad esperienze diversificate. Le cantine interessano sempre, ma l’offerta deve evolvere verso una segmentazione e un posizionamento più distintivo", conclude Roberta Garibaldi.

Dal confronto con i maggiori competitor europei, emerge un quadro positivo, con il Belpaese ai vertici in sette degli indicatori considerati: produzioni di eccellenza, aziende vitivinicole, aziende olearie, imprese di ristorazione, musei del gusto, birrifici e Città Creative UNESCO legate all’enogastronomia. Sono il cibo e il vino a caratterizzarci maggiormente, anche all’estero:  tra le produzioni vitivinicole “Sparkling wine”, i vini dell’Alto Adige e il Chianti (dati Semrush) sono tra i trend topic di Internet tra Novembre 2019 e Gennaio 2020 per gli utenti di Stati Uniti, Cina, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito.

 

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