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Anche quest’anno BIWA, il Best Italian Wine Awards nato nel 2012, premia i 50 migliori vini d’Italia. Come lo scorso anno sul podio sale il Sassiccaia. Ecco la classifica completa:

1. Tenuta San Guido - Sassicaia 2016 - TOSCANA 

2. Burlotto - Barolo Monvigliero 2015 - PIEMONTE

3. Cantina Tramin - Terminum 2016 - ALTO ADIGE 

4. Petrolo - Galatrona 2017 - TOSCANA 

5. Lusignani Alberto - Vin Santo di Vigoleno 2009 - EMILIA ROMAGNA 

6. Florio - Donna Franca - SICILIA 

7. Casanova di Neri - Cerretalto 2013 - TOSCANA 

8. Poliziano - Le Caggiole 2016 - TOSCANA 

9. Grattamacco Collemassari - Grattamacco 2016 - TOSCANA 

10. Broglia- Vecchia Annata 2010 - PIEMONTE 

11. Ca’ del Bosco - Annamaria Clementi 2009 - LOMBARDIA 

12. Fratelli Alessandria - Barolo Monvigliero 2015 - PIEMONTE 

13. Cantina S. Michele Appiano - Appius 2014 - ALTO-ADIGE 

14. Cantina Terlano - Terlaner I G. Cuvée 2016 - ALTO-ADIGE 

15. Marco De Bartoli - Vecchio Samperi Perpetuo - SICILIA 

16. Giuseppe Quintarelli - Amarone classico 2011 - VENETO 

17. Donnafugata - Ben Ryé 2016 - SICILIA 

18. Ferrari - Giulio Rosé Riserva 2007 - TRENTINO 

19. Uberti - Dequinque Cuvée - LOMBARDIA 

20. Torre San Martino - 1922 2016 - EMILIA ROMAGNA 

21. Tornatore - Trimarchisa 2016 - SICILIA 

22. Roagna - Barbaresco Asili 2013 - PIEMONTE 

23. Elvio Cogno - Barolo Ravera 2015 - PIEMONTE 

24. Manincor - Réserve della Contessa 2018 - ALTO ADIGE 

25. Azelia di Scavino - Barolo Margheria 2015 - PIEMONTE 

26. AR.PE.PE. - Rocce Rosse 2009 - LOMBARDIA 

27. Dario Coos - Picolit 2016 - FRIULI VENEZIA GIULIA 

28. Cantine Dei - Madonna delle Querce 2015 - TOSCANA 

29. Valentini - Trebbiano d’Abruzzo 2015 - ABRUZZO 

30. Monte Rossa - Fuoriserie N.021 - LOMBARDIA 

31. Il Cellese - Sor Bruno 2014 - TOSCANA 

32. Cusumano - Alta Mora 2018 - SICILIA 

33. Sette Ponti - Vigna dell’Impero 1935 2016 - TOSCANA 

34. Il Marroneto - Madonna delle Grazie 2013 - TOSCANA 

35. Roccapesta - Calestaia 2015 - TOSCANA 

36. Frescobaldi - Mormoreto 2016 - TOSCANA 

37. Le Potazzine - Brunello di Montalcino 2015 - TOSCANA 

38. Donna Olimpia 1898 - Millepassi 2016 - TOSCANA 

39. Marisa Cuomo - Fiorduva 2017 - CAMPANIA 

40. Santa Barbara - Tardivo ma non tardo 2017 - MARCHE 

41. Giovanni Rosso - Barolo Vigna Rionda 2015 - PIEMONTE 

42. Isole e Olena - Cepparello 2016 - TOSCANA 

43. Zidarich - Vitovska 2017 - FRULI VENEZIA GIULIA 

44. Ca’ del Baio - Barbaresco Asili 2016 - PIEMONTE 

45. Conte Emo Capodilista - Donna Daria 2016 - VENETO 

46. Barale Fratelli- Barolo Bussia 2015 - PIEMONTE 

47. Podere Il Carnasciale - Il Caberlot 2016 - TOSCANA 

48. Elena Fucci - Titolo 2017 - BASILICATA 

49. Cavallotto - Barolo Riserva Vignolo 2013 - PIEMONTE 

50. Andrea Felici - Il Cantico della Figura 2016 - MARCHE

“Dal Piemonte alla Basilicata, dall’Alto Adige alla Sicilia, le migliori 50 etichette del BIWA premiano il grande lavoro delle case vitivinicole per arrivare a una produzione di eccellenza” commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Uno sforzo  - sostiene Giansanti - che inizia in vigna, con pratiche agronomiche sempre più sostenibili e che continua in cantina con tecnologia all’avanguardia, insieme a una marcata propensione ai mercati internazionali”.

Il premio è un’occasione per valorizzare la rilevante importanza per l’economia agricola e l’industria alimentare del settore vinicolo: le aziende con vigneti sono 300mila con una superficie coltivata ad uva da vino di 652mila ettari, di cui 50mila con cantine di vinificazione, un fatturato di circa 10 miliardi di euro e un valore dell’export di 6.2 miliardi.

Gli ultimi dati, inoltre, confermano che il nostro Paese è stabile al primo posto mondiale con una produzione di 46 milioni di ettolitri ed esportazioni che per i primi cinque mesi del 2019 sono cresciute dell’11% in volume e del 5,5% in valore, soprattutto in Europa.

“Confagricoltura - conclude il presidente – è impegnata a fianco delle proprie aziende a dare ulteriore impulso a questo comparto che traina l’export agroalimentare italiano. Le politiche commerciali internazionali condizionano profondamente l’andamento del settore: abbiamo sollecitato pertanto le istituzioni europee e il governo a fare ogni sforzo utile per evitare una ‘hard Brexit’ che avrebbe gravi conseguenze per i nostri produttori vinicoli (e non solo), così come siamo attenti sul fronte dei dazi e degli accordi che regolano gli scambi commerciali tra i Paesi e i continenti”.

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