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15 Gennaio 2025

IWSR: crescita di 4 miliardi di dollari entro il 2028 per il mercato delle bevande no-alcol

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di Vittoria Alerici | in 
LifeStyleTrend

Secondo i nuovi dati dell'IWSR, il mercato delle bevande low e no-alcol dovrebbe crescere di 4 miliardi di dollari entro il 2028. In 10 mercati chiave, si prevede che il mercato delle bevande analcoliche e a basso contenuto di alcol si espanderà con un CAGR del 4% fino al 2028, con l'alcol zero che guiderà questa crescita con un CAGR del 7%.

I risultati del No- and Low-Alcohol Strategic Study 2024 dell'IWSR indicano che il segmento zero alcol recluta più nuovi consumatori rispetto alla sua controparte a basso contenuto alcolico, con un aumento di 61 milioni di acquirenti contro i 38 milioni di quelli a basso contenuto alcolico (2024 vs 2022) nei 10 mercati chiave di Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti.

 Susie Goldspink, responsabile degli approfondimenti su low e no-alcol dell'IWSR, ha dichiarato: "Man mano che la categoria degli analcolici matura, i consumatori vogliono qualcosa di più della semplice assenza di alcol. Vogliono prodotti che garantiscano gusto, complessità e un'esperienza di consumo complessiva. Questa evoluzione sta spingendo ulteriormente la categoria, spingendo i marchi a innovare e ad alzare l'asticella in termini di qualità e varietà".

Gli Stati Uniti e il Brasile sono emersi come mercati chiave per la crescita della categoria, con un CAGR del volume previsto tra il 2024 e il 2028 rispettivamente del 18% e del 10%. La crescita dovrebbe derivare dal "reclutamento di nuovi consumatori, dall'aumento della frequenza di consumo e dalla maggiore incidenza in entrambi i mercati".

Il rapporto indica inoltre che la generazione Z, che ha recentemente raggiunto l'età legale per bere, è più propensa a sostituire le bevande analcoliche, in particolare le bibite gassate ed energetiche, con alternative a zero alcol, mentre i gruppi di età più avanzata sono più propensi a sostituire l'alcol, in particolare la birra e il sidro.

 "I consumatori più giovani hanno maggiori probabilità di moderare il consumo di alcol, ma all'inizio bevono anche meno alcol. Questi consumatori tendono a partecipare a un repertorio più ampio di categorie no/low e ad essere più fedeli alle marche", ha dichiarato Goldspink. "I consumatori più anziani hanno meno probabilità di essere moderati, ma hanno più probabilità di non bere affatto alcolici, e le loro preferenze tendono ad essere orientate verso la birra no/low e le estensioni di marca di alcolici".

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