L'arte del bere

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Ha conquistato il più alto numero di medaglie grand’oro e il maggior numero di riconoscimenti riservati ai vini biologici, portando a casa anche il titolo di Rivelazione Internazionale per le categorie Organic Wine (per il secondo anno consecutivo) e Vino Dolce. Sono questi i risultati raggiunti dall’Italia alla 26esima edizione del Concours Mondial di Bruxelles, che quest’anno si è svolto dal 1 al 5 maggio nella città svizzera di Aigle alla presenza di 340 giudici internazionali. E se nella classifica generale delle nazioni vincitrici, il Belpaese si piazza terzo, dietro a Spagna (626) e Francia (614), con 382 medaglie tra grand’oro, oro e argento (sul podio: Puglia, 70; Veneto, 66; Sicilia, 60), le varietà autoctone tricolore hanno comunque sbaragliato la concorrenza nella sfida della qualità, con Sangiovese, Primitivo, Glera e Nero d’Avola a fare la parte del leone rispettivamente con 39, 32, 25 e 21 medaglie.

E’ tempo di bilanci dunque per il prestigioso concorso enologico itinerante che ha appena chiuso i battenti in Svizzera e che ora si prepara a sbarcare nella Repubblica Ceca per il 2020 (Brno, 1-3 maggio). Con più di 9.100 vini iscritti da 43 paesi, di cui 1.451 dall’Italia, la competizione si è confermata ancora una volta un appuntamento imperdibile e di rilievo mondiale, registrando non a caso una crescita esponenziale sul fronte delle adesioni. Guardando solo al Belpaese, ad esempio, le iscrizioni sono aumentate del 5% rispetto al 2018, percentuale che sale al 20% per il Messico, al 23% per la Repubblica di Moldova e addirittura al +260% per la Svizzera, che con quasi 600 vini (contro i 166 dello scorso anno) ha segnato un vero record storico. E proprio la nazione ospitante si è inoltre piazzata al quinto posto nella graduatoria complessiva dei paesi vincitori, con 172 medaglie (in testa Chasselas, Pinot Noir, Merlot, Petite Arvine e Cornalin), dietro al Portogallo, fermo invece al quarto posto con 365 riconoscimenti.

Nell’ambito dei vitigni a bacca rossa più premiati nel 2019, svettano Merlot (268), Tempranillo (260), Cabernet Sauvignon (221), Syrah (135) e Grenache (93), mentre tra i vitigni a bacca bianca i favoriti della giuria sono stati Sauvignon Blanc (102), Chardonnay (91), Chasselas (30), Verdejo (29) e Alvarinho (20). Ma solo l’1% dei vini degustati ha ricevuto l’ambita medaglia grand’oro, il riconoscimento più alto assegnato dal Concours Mondial de Bruxelles. Tra questi, appunto, le etichette italiane (19 su 88 medaglie grand’oro totali) che hanno primeggiato su quelle di Spagna (18), Francia (11), Portogallo (11) e Svizzera (7). E a dimostrazione della grande attenzione che la competizione riserva al rapporto qualità-prezzo, vale la pena ricordare che oltre il 50% di tutti i premiati viene venduto a meno di 8,5 euro (prezzo franco-cantina).

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